L'ipervelocità, concettualmente, ci starebbe anche eh. Però come al solito si sbaglia pensando che facendo una cosa, si "insegna" al corpo a ripeterla in ogni condizione.
Un po come la trasformazione. Se è vero che esiste, occorrono settimane/mesi. E in queste settimane/mesi bisogna costantemente inserire allenamenti in quel senso.
Quindi, per l'ipervelocità, uno è costretto ad inserire spesso allenamenti di questo tipo... ma se io mi spavento a fare solo 100 metri a settimana in discesa (ovvero l'unico tratto che affronto in discesa lo becco solo una volta quando faccio il lungo), figuriamoci al dover inserire spesso allenamenti da correre velocemente in discesa!
mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
Watt: 20' 318 / 10' 344 / 5' 381 / 1' 549 / max 1052
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
Watt: 20' 318 / 10' 344 / 5' 381 / 1' 549 / max 1052
Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
arrivò a minacciarmi...spiritolibero ha scritto: ↑lun 17 apr 2017, 0:17Mi fa specie come non abbiano ancora pensato a una galleria del vento per l'ipervelocità.
Cosa sono gli "occhialetti dello scienziatone"?
http://ilcorsarotraining.blogspot.com.b ... ca-me.html
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Credo che venga dato pure troppo spazio a questi sedicenti "scienziati" e "santoni", ma non è un problema solo dell'atletica.
Se avesse efficacia quel metodo, dal mio punto di vista, sarebbe da considerarsi doping, perché altera artificialmente la prestazione. La competizione sarebbe a quel punto tra chi ha gli occhiali tecnologicamente migliori e non tra gli atleti.
Il problema in questo caso non si pone perché è totalmente privo di scientificità l'assunto che il visualizzare immagini di un certo tipo rende significativamente inferiore il grado di fatica percepito. Insomma se ha un effetto positivo lo ha per un percentuale dello 0,.. per cento.
E anche quando si riuscisse a "ingannare" il cervello, questo potrebbe essere molto pericoloso per l'atleta, dal momento che i meccanismi di autoprotezione dell'organismo non riescono ad entrare in funzione.
Sull'iper-velocità come intesa nell'atletica è qualcosa di altrettanto deleterio.
Spingendo l'atleta ad andare oltre la sua velocità massima con mezzi artificiali, questi grandi scienziati non considerano che modificano anche la normale postura di corsa, con aumento esponenziale del rischio di infortuni.
Senza mettermi a cercare, penso che Lucaliffo lo abbia già spiegato in passato e in ogni dove.
Diverso è il caso del tennis, dove, più correttamente, la velocità massima di esecuzione viene sviluppata con metodi di resistenza passiva, come avete visto sopra, con mezzi di allenamento adeguati e, questi sì, scientifici.
Ed i risultati in questo sport si vedono, dal momento che anche un giocatore di seconda categoria bene allenato riesce, ad esempio, a tirare una prima di servizio a circa 180khm in maniera costante per tutta la partita. Anche qualche buon terza ci riesce. Cosa che fino a una ventina di anni fa sarebbe stato impensabile. E non sto parlando di professionisti.
Se avesse efficacia quel metodo, dal mio punto di vista, sarebbe da considerarsi doping, perché altera artificialmente la prestazione. La competizione sarebbe a quel punto tra chi ha gli occhiali tecnologicamente migliori e non tra gli atleti.
Il problema in questo caso non si pone perché è totalmente privo di scientificità l'assunto che il visualizzare immagini di un certo tipo rende significativamente inferiore il grado di fatica percepito. Insomma se ha un effetto positivo lo ha per un percentuale dello 0,.. per cento.
E anche quando si riuscisse a "ingannare" il cervello, questo potrebbe essere molto pericoloso per l'atleta, dal momento che i meccanismi di autoprotezione dell'organismo non riescono ad entrare in funzione.
Sull'iper-velocità come intesa nell'atletica è qualcosa di altrettanto deleterio.
Spingendo l'atleta ad andare oltre la sua velocità massima con mezzi artificiali, questi grandi scienziati non considerano che modificano anche la normale postura di corsa, con aumento esponenziale del rischio di infortuni.
Senza mettermi a cercare, penso che Lucaliffo lo abbia già spiegato in passato e in ogni dove.
Diverso è il caso del tennis, dove, più correttamente, la velocità massima di esecuzione viene sviluppata con metodi di resistenza passiva, come avete visto sopra, con mezzi di allenamento adeguati e, questi sì, scientifici.
Ed i risultati in questo sport si vedono, dal momento che anche un giocatore di seconda categoria bene allenato riesce, ad esempio, a tirare una prima di servizio a circa 180khm in maniera costante per tutta la partita. Anche qualche buon terza ci riesce. Cosa che fino a una ventina di anni fa sarebbe stato impensabile. E non sto parlando di professionisti.
1,73m x 57kg
obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
E' da "creativi mentali" quando riescono a mettere assieme più cose. Tipo, oggi a due ragazzi di età e sesso diversi:
-40 minuti di andature e ostacolini = esasperazione della tecnica (dopo 40 minuti che freschezza del SNC puoi mai avere?)
-una decina di sprint a manetta sui 50 metri = "famoso" lavoro basato sulla "velocità"
-300m a palla per concludere = trasformazione
Presi singolarmente fatti ogni tanto, per qualcuno, certe volte, in certi periodi, in certe occasioni per certe gare con certi obiettivi ci possono pure stare.
Però il 300 alla fine non ha alcun significato se non per "trasformare" (al massimo penso si possa fare un po di forza esplosiva, accelerazioni e poi una cosa breve a manetta.. ma in questo caso di esplosivo e accelerazione non c'era nulla, quindi era tutto forza resistente e resistenza alla velocità, quindi stress per il SNC).
Certo, poi se dovessi guardare un ragazzo della stessa età che fa ginnastica artistica, vedrei che quest'ultimo si allena per molte più ore nella singola seduta (alla stessa età, almeno 2 o 3 ore consecutive le fanno fare...), però mi chiedo quanto possa essere utile per uno che corre, specie se impostato in quella maniera e praticamente tutti i giorni di allenamento.
-40 minuti di andature e ostacolini = esasperazione della tecnica (dopo 40 minuti che freschezza del SNC puoi mai avere?)
-una decina di sprint a manetta sui 50 metri = "famoso" lavoro basato sulla "velocità"
-300m a palla per concludere = trasformazione
Presi singolarmente fatti ogni tanto, per qualcuno, certe volte, in certi periodi, in certe occasioni per certe gare con certi obiettivi ci possono pure stare.
Però il 300 alla fine non ha alcun significato se non per "trasformare" (al massimo penso si possa fare un po di forza esplosiva, accelerazioni e poi una cosa breve a manetta.. ma in questo caso di esplosivo e accelerazione non c'era nulla, quindi era tutto forza resistente e resistenza alla velocità, quindi stress per il SNC).
Certo, poi se dovessi guardare un ragazzo della stessa età che fa ginnastica artistica, vedrei che quest'ultimo si allena per molte più ore nella singola seduta (alla stessa età, almeno 2 o 3 ore consecutive le fanno fare...), però mi chiedo quanto possa essere utile per uno che corre, specie se impostato in quella maniera e praticamente tutti i giorni di allenamento.
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Bhe io ho visto mezzofondisti fare 40' considerati come semi scarico con cavigliere da 1kg , e Es di pliometria (balzi tra ostacoli) fatti per molte ripetizioni con cavigliere, a dei cadetti.
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Però @spirito, permettimi questa critica.spiritolibero ha scritto: ↑lun 17 apr 2017, 21:56 Credo che venga dato pure troppo spazio a questi sedicenti "scienziati" e "santoni", ma non è un problema solo dell'atletica.
Se avesse efficacia quel metodo, dal mio punto di vista, sarebbe da considerarsi doping, perché altera artificialmente la prestazione. La competizione sarebbe a quel punto tra chi ha gli occhiali tecnologicamente migliori e non tra gli atleti.
Il problema in questo caso non si pone perché è totalmente privo di scientificità l'assunto che il visualizzare immagini di un certo tipo rende significativamente inferiore il grado di fatica percepito. Insomma se ha un effetto positivo lo ha per un percentuale dello 0,.. per cento.
E anche quando si riuscisse a "ingannare" il cervello, questo potrebbe essere molto pericoloso per l'atleta, dal momento che i meccanismi di autoprotezione dell'organismo non riescono ad entrare in funzione.
Sull'iper-velocità come intesa nell'atletica è qualcosa di altrettanto deleterio.
Spingendo l'atleta ad andare oltre la sua velocità massima con mezzi artificiali, questi grandi scienziati non considerano che modificano anche la normale postura di corsa, con aumento esponenziale del rischio di infortuni.
Senza mettermi a cercare, penso che Lucaliffo lo abbia già spiegato in passato e in ogni dove.
Diverso è il caso del tennis, dove, più correttamente, la velocità massima di esecuzione viene sviluppata con metodi di resistenza passiva, come avete visto sopra, con mezzi di allenamento adeguati e, questi sì, scientifici.
Ed i risultati in questo sport si vedono, dal momento che anche un giocatore di seconda categoria bene allenato riesce, ad esempio, a tirare una prima di servizio a circa 180khm in maniera costante per tutta la partita. Anche qualche buon terza ci riesce. Cosa che fino a una ventina di anni fa sarebbe stato impensabile. E non sto parlando di professionisti.
Dunque, io credo che sia necessario utilizzare uno approccio scientifico e questo significa non scartare a priori nessuna ipotesi, nemmeno quelle più fantasiose.
Ad esempio, il tagadà (la pista gravitazionale di poco sopra può sembrare un'invenzione strampalata (e forse lo è, per me lo è) però non è giusto scartarla solo perchè strana, bisogna portare delle motivazioni.
Tu che motivazioni hai per definire "deleteria" l'iper-velocita?
Si è parlato più volte del fatto che cercando di correre forte ci si scontra anche con limiti meccanici (http://ilcorsarotraining.blogspot.it/20 ... serva.html) e di come sia utile anche per un fondista avere una "riserva meccanica"
Ma ora, se questa riserva è importante per un fondista, perchè non dovrebbe esserlo a maggior ragione per un velocista?
Solo che per il fondista è relativamente facile allenare questo aspetto. Per il velocista invece è più difficile senza aiuti esterni, ossia un traino
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
http://appiedato.blogspot.it/
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Dobbiamo sempre stare attenti se intendiamo potenza o velocità
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Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
Ma guarda ti faccio l'esempio dello sport che conosco più da vicino, ossia il tennis.L'Appiedato ha scritto: ↑mar 18 apr 2017, 22:25Però @spirito, permettimi questa critica.spiritolibero ha scritto: ↑lun 17 apr 2017, 21:56 Credo che venga dato pure troppo spazio a questi sedicenti "scienziati" e "santoni", ma non è un problema solo dell'atletica.
Se avesse efficacia quel metodo, dal mio punto di vista, sarebbe da considerarsi doping, perché altera artificialmente la prestazione. La competizione sarebbe a quel punto tra chi ha gli occhiali tecnologicamente migliori e non tra gli atleti.
Il problema in questo caso non si pone perché è totalmente privo di scientificità l'assunto che il visualizzare immagini di un certo tipo rende significativamente inferiore il grado di fatica percepito. Insomma se ha un effetto positivo lo ha per un percentuale dello 0,.. per cento.
E anche quando si riuscisse a "ingannare" il cervello, questo potrebbe essere molto pericoloso per l'atleta, dal momento che i meccanismi di autoprotezione dell'organismo non riescono ad entrare in funzione.
Sull'iper-velocità come intesa nell'atletica è qualcosa di altrettanto deleterio.
Spingendo l'atleta ad andare oltre la sua velocità massima con mezzi artificiali, questi grandi scienziati non considerano che modificano anche la normale postura di corsa, con aumento esponenziale del rischio di infortuni.
Senza mettermi a cercare, penso che Lucaliffo lo abbia già spiegato in passato e in ogni dove.
Diverso è il caso del tennis, dove, più correttamente, la velocità massima di esecuzione viene sviluppata con metodi di resistenza passiva, come avete visto sopra, con mezzi di allenamento adeguati e, questi sì, scientifici.
Ed i risultati in questo sport si vedono, dal momento che anche un giocatore di seconda categoria bene allenato riesce, ad esempio, a tirare una prima di servizio a circa 180khm in maniera costante per tutta la partita. Anche qualche buon terza ci riesce. Cosa che fino a una ventina di anni fa sarebbe stato impensabile. E non sto parlando di professionisti.
Dunque, io credo che sia necessario utilizzare uno approccio scientifico e questo significa non scartare a priori nessuna ipotesi, nemmeno quelle più fantasiose.
Ad esempio, il tagadà (la pista gravitazionale di poco sopra può sembrare un'invenzione strampalata (e forse lo è, per me lo è) però non è giusto scartarla solo perchè strana, bisogna portare delle motivazioni.
Tu che motivazioni hai per definire "deleteria" l'iper-velocita?
Si è parlato più volte del fatto che cercando di correre forte ci si scontra anche con limiti meccanici (http://ilcorsarotraining.blogspot.it/20 ... serva.html) e di come sia utile anche per un fondista avere una "riserva meccanica"
Ma ora, se questa riserva è importante per un fondista, perchè non dovrebbe esserlo a maggior ragione per un velocista?
Solo che per il fondista è relativamente facile allenare questo aspetto. Per il velocista invece è più difficile senza aiuti esterni, ossia un traino
Si era pensato di alleggerire le racchette o di sbilanciare il peso in testa (in avanti) nell'idea che questo potesse favorire la velocità dei colpi. In realtà questo è vero solo in parte.
Nei principianti questo tipo di settaggio aiuta sicuramente perché con poco sforzo riescono a mandare la pallina nell'altro campo.
Per un giocatore già di medio livello il bilanciamento avanzato crea grossi problemi di bio-meccanica, perché si deve produrre altrettanta forza per controbilanciare la potenza extra che deriva dal peso in testa. Questo si è tradotto in infortuni a ripetizione al gomito-spalla.
Ciò soltanto per avere spostato in avanti il bilanciamento, immagina che danni al braccio si potrebbero creare se, per ipotesi, si usasse una racchetta a "propulsione".
Rapporta la stessa cosa al corridore -vale a dire l'intera catena cinetica inferiore- e vedi perché sono del parere che è deleteria l'iper-velocità per come la si intende sopra.
1,73m x 57kg
obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
appiedato,
le "riserve" sono utili in relazione ai bisogni di gara e rimanendo nell'ambito delle massime possibilità assolute dell'atleta in ogni qualità.
cioè, se devo correre un 800 a 7m/sec è utile fare corse a 8m/sec... ma io ho una capacità massima di 9m/sec.
ma lo sprinter in gara già esprime la massima velocità assoluta... quindi è impossibile un'ipervelocità con mezzi propri, cosa ovvia.
allora mi chiedo: a cosa serve aumentare artificilmente l'ampiezza se sono trainato da un paracadute o un motorino? secondo me a nulla.
oppure in discesa: già in piano, alla vel max, il sistema è al limite della sopportazione meccanica, che succede se lo carichiamo ulteriormente correndo in discesa a velocità ultramax?
certe cose poi sono state ampiamente sperimentate e i risultati sono stati pessimi.
ad esempio in italia DONATI inventò il metodo delle "ampie e rapide". si trattava di correre 7x100 in allenamento alla massima velocità ma con meccanica coscientemente modificata, o più rapida o più ampia rispetto a un 100 in gara: si sfasciavano tutti.
e questa è scienza.
facemmo su questo anni di dibattiti sul sito noivelocisti, anche con utenti importanti tipo alessandro nocera, coach di cerutti e altri elite.
quindi uno sprinter già lavora al limite, superare il limite è troppo pericoloso.
pensiamo a un pesista che ha un massimale di squat di 200k. se glielo facciamo fare con 220:
- al naturale muore schiacciato
- se lo fa aiutato da qualcuno non serve a niente
le "riserve" sono utili in relazione ai bisogni di gara e rimanendo nell'ambito delle massime possibilità assolute dell'atleta in ogni qualità.
cioè, se devo correre un 800 a 7m/sec è utile fare corse a 8m/sec... ma io ho una capacità massima di 9m/sec.
ma lo sprinter in gara già esprime la massima velocità assoluta... quindi è impossibile un'ipervelocità con mezzi propri, cosa ovvia.
allora mi chiedo: a cosa serve aumentare artificilmente l'ampiezza se sono trainato da un paracadute o un motorino? secondo me a nulla.
oppure in discesa: già in piano, alla vel max, il sistema è al limite della sopportazione meccanica, che succede se lo carichiamo ulteriormente correndo in discesa a velocità ultramax?
certe cose poi sono state ampiamente sperimentate e i risultati sono stati pessimi.
ad esempio in italia DONATI inventò il metodo delle "ampie e rapide". si trattava di correre 7x100 in allenamento alla massima velocità ma con meccanica coscientemente modificata, o più rapida o più ampia rispetto a un 100 in gara: si sfasciavano tutti.
e questa è scienza.
facemmo su questo anni di dibattiti sul sito noivelocisti, anche con utenti importanti tipo alessandro nocera, coach di cerutti e altri elite.
quindi uno sprinter già lavora al limite, superare il limite è troppo pericoloso.
pensiamo a un pesista che ha un massimale di squat di 200k. se glielo facciamo fare con 220:
- al naturale muore schiacciato
- se lo fa aiutato da qualcuno non serve a niente
Re: mezzi d'allenamento da "CREATIVI MENTALI"
In realtà nel pl i carichi sovramassimali si fanno... con i parziali (es panca con board, stacco dai blocchi, pin squat etc)...lucaliffo ha scritto: pensiamo a un pesista che ha un massimale di squat di 200k. se glielo facciamo fare con 220:
- al naturale muore schiacciato
- se lo fa aiutato da qualcuno non serve a niente
O con aiuti, es squat con elastici a togliere peso.
Però non saprei che corrispettivo possano avere nella corsa. Tendenzialmente direi nessuno
PB: 5k 19'07 (passaggio test in pista 29/1/2022) 10k 38'34" (test in pista 29/1/2022) 21k 1h23'23" (Roma Ostia 06/03/2022) 42k 2h58.47 (Milano 2022)
Squat 145 Panca 100 Stacco 185
Squat 145 Panca 100 Stacco 185