FRASI FAMOSE...

[chippz]

E scusami, mi si è riaperta una ferita.
Ma non è una ferita negativa, anzi è fonte di adrenalina e motivazione per me.. ma ad un piccolo prezzo da pagare.

[lucaliffo]

se lo dice lui...

“Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time Magazine e altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri rispettando le loro promesse di riservatezza per oltre 40 anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare questo piano per il mondo, se fosse stato di pubblico dominio durante tutti questi anni”- David Rockefeller, Memorie

“Alcuni credono che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia come ‘internazionalisti’, e di cospirare con altri nel mondo per costruire una più integrata struttura politico-economica globale, un nuovo mondo, se volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e sono orgoglioso di esserlo”- David Rockfeller, Memorie

comunque, a mai più rivederci

[zivago]

se lo dice lui...
...
comunque, a mai più rivederci

Visto che il “moderatore” lucaliffo lo tira in ballo… non ho remore: anch'io dico qualcosa su David Rockfeller morto ieri all'età di 101 anni.
Ci metto poco a parlarne, mi basta fare un copia-incolla dal mio diario:

mercoledì 3 dicembre 2014

Ho finito di leggere: “LA MIA VITA” - David Rockefeller - Mondadori 2002 - pag. 555
La lettura di questa autobiografia viene dopo quella di W. Churchill che feci quest'estate. Sono curioso di capire il punto di vista del “grasso padrone”; voglio mettere a confronto le mie idee con le ragioni del cosiddetto “nemico di classe”.
Dalla vita pubblica e privata di questi personaggi che, nel bene e nel male, hanno segnato la storia del XX secolo, ho ricavato molte conferme delle mie convinzioni ma anche tanti spunti di riflessione e riconsiderazione. Dunque sono state letture proficue: altrimenti a che servirebbe star dietro a cose che già si conoscono o ritenute indubitabili?

Mi segno dunque questa citazione:
« Contrariamente al parere di molti, la capacità di realizzare profitti è un elemento determinante per il progresso della società. La volontà di guadagno produce occupazione, crea ricchezza e dà alla gente una forza che nessun altro sistema sociale o economico è stato in grado di dare. Ecco perché chi fa soldi non deve sentirsi in colpa.
Né deve sentirsi in colpa chi, con prudenza, corre rischi. Questa è una verità fondamentale che ho imparato da Joseph Schumpeter, il quale era convinto che senza imprenditori pronti a presentare nuovi prodotti e nuove idee sul mercato e senza investitori disposti a finanziarli sarebbe impossibile realizzare un'autentica crescita economica. L'alternativa, come abbiamo imparato a nostre spese nel XX secolo, è il controllo dello Stato sui mezzi di produzione, con risultati che si possono vedere nei paesaggi devastati e nelle fabbriche abbandonate della Russia e dell'Europa Orientale, e nelle vite distrutte di miliardi di esseri umani in Asia, Sudamerica e Africa. »

Io certo non potrò mai dire che il capitalismo è un sistema giusto. Potrei anzi obiettare che dal capitalismo abbiamo avuto genocidi, due guerre mondiali, interi continenti ridotti alla fame, immani devastazioni ambientali, l'abbrutimento etico-civile e spirituale che riduce tutto a merce, etc. .
Eppure...
Come negare la spinta propulsiva che il capitalismo ha dato al progresso delle attività umane? Come negare che il capitalismo è stato e continua ad essere una forza che continuamente si rinnova? Come non riconoscere che, tutto sommato, abbiamo avuto più democrazia e libertà dal capitalismo che dal comunismo?
Già! Finora è andata proprio così. Io credo ancora che il socialismo sia un sistema sociale più giusto ma, è amaro riconoscerlo, finora non siamo ancora riusciti a dimostrarne, nei fatti concreti, la superiorità.

Che dubbi!
Per consolarmi ritorno su un'altra autobiografia che lessi mesi fa e, dalla “LA VITA INDOCILE” di Luigi Pintor cito:
« Russia e Cina hanno messo addosso al mondo evoluto una paura mai provata (forse l'Europa con Napoleone o Roma con le invasioni barbariche). Non perché avevano un regime impenetrabile o un'indole guerriera ma perché agli occhi di molta umanità insidiavano un assetto proprietario millenario e promettevano riscatto. L'occidente sa per esperienza che la ricchezza delle nazioni è impastata di lacrime e sangue e non è questa che faceva di Stalin un nemico mortale. Fu questione di concorrenza indebita.
Concorrenza troppo ambiziosa, considerando che l'America è imbattibile sul suo terreno. È nata da un genocidio in senso proprio, da una guerra civile feroce tra coloni usurpatori, da una morale biblica micidiale. E di questa genealogia e tradizione, che comprende la colt come attributo di personalità, ha fatto una epopea e tratto il massimo vanto. Perciò è il paese tra tutti più invidiato e ammirato. Chi dice che il fine, quando ha la statura dei grattacieli, non giustifica i mezzi? »

Ma… niente da fare! Neppure il compagno Pintor mi tranquillizza: Rockefeller, quel “porco capitalista”, mi ha messo la pulce nell'orecchio.

[lucaliffo]

zivago,
io non sono anticapitalista perchè sono intelligente e realista. e se uno è intelligente e realista riconosce che i punti fondamentali del capitalismo (libera proprietà privata, libera iniziativa, libero scambio) fanno DA SEMPRE parte dell'istinto umano (come il loro contrario).
ma se tu parli con qualsiasi Vero Capitalista ti dirà che il sor david non era un vero capitalista ma un mafioso.
plagiare le menti delle persone attraverso cultura e media falsi e distorti, intervenire in paesi stranieri corrompendo e massacrando, finanziare golpe e guerre civili, pilotare elezioni nel tuo paese e in altri (cose all'ordine del giorno per il sor david e tutta la gente della sua schiatta) sono cose da mafiosi e non da liberi capitalisti.

poi certo bisogna ammettere che quando il capitalismo si ingrandisce è normale che diventi mafioso e che anche questa è una caratteristica istintiva dell'essere umano.

quanto ai successi/insuccessi di capitalismo/socialismo bisogna intendersi sui termini. la svezia mi pare un paese di successo eppure è sostanzialmente socialista. haiti è un insuccesso eppure è sostanzialmente capitalista.

ma bisognerebbe anche intendersi sul termine "successo"... in fondo non di soli grattacieli vive l'uomo.

[zivago]

« Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!»
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« Ma come parla?
Senta, ma lei è fuori di testa!
E due. Come parla! Come parla! Le parole sono importanti. Come parla!»

da: "Palombella Rossa" – Nanni Moretti 1989

[lucaliffo]

"stavolta rimandiamo l’Irak all’età della pietra a suon di bombe, perché Saddam non fa come i principi sauditi, che spendono tutto l’introito petrolifero in puttane e champagne a Parigi; no, quello con i soldi ci fa ferrovie, dighe, centrali elettriche, università! Quello sta rendendo il paese una media potenza industriale! Un paese moderno, una potenza regionale! Questo è una minaccia per Israele, che Israele non può tollerare!" (Edward Luttwak, politologo esportatore di democrazia, di origini romeno-ebraiche)

[Ericradis]

I tiranni non vanno a spasso (Ennio Flaiano)

[lucaliffo]

"sire, maestà
riverenti come sempre siam tutti qua
sire, siamo noi
il poeta, l'assassino, sua santità"

(PFM, il banchetto)

[lucaliffo]

“Un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non-violenti, manipola l’ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini donne e bambini.” da Ritorno al Mondo Nuovo, Aldous Huxley, 1958

[chippz]

"Il tempo si muove in una direzione, la memoria nell'altra"
[William Gibson]

"Quando si tratta della vita, tutti tessiamo la nostra tela e là dove finiamo è, in effetti, il punto dove era destino che arrivassimo."
[Julia Glass]