Mera questione di soldi. Vogliono campare a babbo morto a spese dello Stato a modo loro, o meglio della lobby costituita da quella associazione.chippz ha scritto: ↑gio 22 feb 2018, 21:34 http://www.huffingtonpost.it/2018/02/21 ... 498/?clear
Che ne pensate?
Il professionismo per alcuni sport non vene esteso anche alle donne, ma anche agli uomini, unicamente perché non vi è un giro di denaro sufficiente che lo giustifichi. Quante persone vanno a vedere una partita di calcio femminile in Italia? Di pallamano? Di baseball? Di curling?
C'è un altro aspetto da evidenziare. Il professionismo comporta che le società sportive siano a tutti gli effetti equiparate a delle imprese private. Questo implica che il datore di lavoro (la società) possa fallire così come qualunque altra impresa sul mercato. E a quel punto il lavoratore (l'atleta), i propri soldi non li vedrà mai, se non il minimo previsto dal fondo di garanzia INPS (ultima tre mesi e parte del tfr). Tant'è vero che nel calcio la federazione ha costituito un fondo integrativo apposito per tutelare i calciatori delle società che falliscono. Ma lì ovviamente girano cifre considerevoli quindi si può fare con relativa facilità, stornando parte degli introiti delle televisioni, come in effetti si fa.
Ma senza un giro di denaro adeguato, nessuna società sportiva accetterà mai di tramutarsi in impresa professionistica. Rischi altissimi, responsabilità massime, guadagni irrisori ... è semplicemente assurdo!
In atletica quasi tutte le nostre società sono costituite come a.s.d. Ci pensate se ci fosse una legge che da domani imponesse di diventare s.p.a. o s.r.l.?