Re: tecnica nella corsa
Inviato: dom 2 set 2018, 1:39
Provo a dare una risposta che sia utile. Devo dire che sto studiando questo argomento con molto interesse negli ultimi mesi. Cerco di dare una risposta quanto più scientifica possibile.
Dunque il farsi le fisme e pensare che "se corro male allora certamente subirò un infortunio" è sempre un pensiero SBAGLIATO, perchè altrimenti non si giustificherebbero la marea di persone che corrono "male" e stanno bene.
Ma perchè ci sono persone che corrono male, ma stanno bene e viceversa?
Semplice: il corpo è fatto per adattarsi a qualunque stimolo. Se lo stimolo è dosato bene il corpo riesce ad adattarsi, altrimenti soccombe (infortunio).
In Italia, noi cultori della pulizia tecnica, abbiamo sicuramente gli stessi, se non di più, infortunati rispetto a paesi che puntano più sul Kilometraggio e volume (Usa in primis...).
La tecnica inizia a diventare importante, in un corridore in endurance, quando si subisce un infortunio, ma bisogna evitare che ci sia una tecnica "migliore" di un'altra, semplicemente un modo di correre carica di più una certa parte del corpo, mentre un altro modo di correre caricherà un altra certa parte. Vi faccio un esempio:
- Un corridore che appoggia di retropiede (rearfoot striker - RFS) fa assorbire più "shock" al ginocchio e alla tibia, mentre uno che appoggio di avanpiede (front foot striker - FFS), va a sovraccaricare più il comparto posteriore (polpaccio e tendine d'Achille). Quindi in una persona che, mettiamo il caso, soffrisse di dolore alla bandelletta cronico, si potrebbe valutare un graduale passaggio ad un FFS proprio perchè fa assorbire le forze ad altri distretti corporei. Questo passaggio è più facile che avvenga con una scarpa minimalista o barefoot piuttosto che con una scarpa bella tozza (il barefoot è più predisposto a correre di avanpiede).
Capitolo dolore:
Il dolore è un'esperienza multifattoriale e NON misura quasi mai il grado di danno fisico, ma più spesso è un segnale che ci manda il corpo per segnalare un evento che il nostro cervello ritiene pericoloso.
La storia che racconta Adele, cioè il fatto di pre-allarmarsi quando vede certe frequenze di corsa ecc..ecc è un atteggiamento distruttivo proprio perchè il cervello emette il segnale dolore quando si trova di fronte ad una situazione di PERICOLO PERCEPITO. Tuttavia il cervello, soprattutto in chi ha avuto già infortuni è spesso ALLARMATO e quindi invia segnali di pericolo anche quando il pericolo non c'è. Ecco 2 esempi per capire meglio:
- In chi ha mal di schiena cronico il solo pensare di raccogliere un oggetto da terra fa si che il cervello emetta un segnale di dolore ancor prima di piegarsi perchè il cervello ritiene il piegarsi un'azione pericolosa quando invece non lo è. (La schiena è fatta per piegarsi e sollevare pesi, ricordate!).
- In chi corre tendenzialmente si assiste ad un aumento degli acciacchi nelle 2 settimane prima della gara importante. Perchè? Semplicemente perchè il cervello ritiene, dato che la gara clou è alle porte, di dover dare più importanza ai vari stimoli (perchè il PERICOLO PERCEPITO AUMENTA) che sente e quindi a parità di danno fisico la sensazione di dolore sarà sicuramente amplificato.
Capitolo Massimalismo/Minimalismo:
Ad oggi non ci sono sufficienti evidenze che dimostrino che chi è un RFS si infortunia di più quindi dobbiamo stare sereni.
Anche perchè sono state verificate le seguenti informazioni:
- Circa il 70% delle persone che corrono scalzi appoggia comunque il tallone (taaaccc...beccati!)
- Circa il 30% dei RFS sembra in realtà che il picco di massimo carico ce lo abbia sul medio piede (midfoot loaders) e questo perchè sembra che in realtà non importi COME il piede impatti terra, ma sembra più importante dove sta il nostro baricentro quando il piede tocca terra.
Quindi verrebbe quasi da dividere i runners piuttosto che in FFS e RFS in altre due categorie: chi appoggia quasi sotto le anche e chi appoggi a lontano.
- Tendenzialmente chi appoggia vicino alle anche ottiene prestazioni migliori di chi appoggia lontano (overstride), ma qui la questione è difficile: è nato prima l'uovo o la gallina? Chi appoggia sotto è più forte perchè appoggia sotto o siccome è forte allora appoggia sotto? Questione complessa a cui non è stata ancora data una risposta.
Take Home Messages:
- Il corpo ha capacità di adattamento importanti, quindi se doso lo stimolo sarò in grado anche di correre con una tecnica sbagliatissima.
- Sicuramente è meglio appoggiare sotto le anche, ma non ci dobbiamo fare troppe fisme su tallone, punte, unghie ecc..ecc
- Il segnale che noi chiamiamo dolore è solo un messaggio di output che il cervello manda dopo aver elaborato n°mila informazioni.
- I drill non hanno NESSUN effetto sul cambio di tecnica di corsa.
Spero di essermi spiegato bene.
Dunque il farsi le fisme e pensare che "se corro male allora certamente subirò un infortunio" è sempre un pensiero SBAGLIATO, perchè altrimenti non si giustificherebbero la marea di persone che corrono "male" e stanno bene.
Ma perchè ci sono persone che corrono male, ma stanno bene e viceversa?
Semplice: il corpo è fatto per adattarsi a qualunque stimolo. Se lo stimolo è dosato bene il corpo riesce ad adattarsi, altrimenti soccombe (infortunio).
In Italia, noi cultori della pulizia tecnica, abbiamo sicuramente gli stessi, se non di più, infortunati rispetto a paesi che puntano più sul Kilometraggio e volume (Usa in primis...).
La tecnica inizia a diventare importante, in un corridore in endurance, quando si subisce un infortunio, ma bisogna evitare che ci sia una tecnica "migliore" di un'altra, semplicemente un modo di correre carica di più una certa parte del corpo, mentre un altro modo di correre caricherà un altra certa parte. Vi faccio un esempio:
- Un corridore che appoggia di retropiede (rearfoot striker - RFS) fa assorbire più "shock" al ginocchio e alla tibia, mentre uno che appoggio di avanpiede (front foot striker - FFS), va a sovraccaricare più il comparto posteriore (polpaccio e tendine d'Achille). Quindi in una persona che, mettiamo il caso, soffrisse di dolore alla bandelletta cronico, si potrebbe valutare un graduale passaggio ad un FFS proprio perchè fa assorbire le forze ad altri distretti corporei. Questo passaggio è più facile che avvenga con una scarpa minimalista o barefoot piuttosto che con una scarpa bella tozza (il barefoot è più predisposto a correre di avanpiede).
Capitolo dolore:
Il dolore è un'esperienza multifattoriale e NON misura quasi mai il grado di danno fisico, ma più spesso è un segnale che ci manda il corpo per segnalare un evento che il nostro cervello ritiene pericoloso.
La storia che racconta Adele, cioè il fatto di pre-allarmarsi quando vede certe frequenze di corsa ecc..ecc è un atteggiamento distruttivo proprio perchè il cervello emette il segnale dolore quando si trova di fronte ad una situazione di PERICOLO PERCEPITO. Tuttavia il cervello, soprattutto in chi ha avuto già infortuni è spesso ALLARMATO e quindi invia segnali di pericolo anche quando il pericolo non c'è. Ecco 2 esempi per capire meglio:
- In chi ha mal di schiena cronico il solo pensare di raccogliere un oggetto da terra fa si che il cervello emetta un segnale di dolore ancor prima di piegarsi perchè il cervello ritiene il piegarsi un'azione pericolosa quando invece non lo è. (La schiena è fatta per piegarsi e sollevare pesi, ricordate!).
- In chi corre tendenzialmente si assiste ad un aumento degli acciacchi nelle 2 settimane prima della gara importante. Perchè? Semplicemente perchè il cervello ritiene, dato che la gara clou è alle porte, di dover dare più importanza ai vari stimoli (perchè il PERICOLO PERCEPITO AUMENTA) che sente e quindi a parità di danno fisico la sensazione di dolore sarà sicuramente amplificato.
Capitolo Massimalismo/Minimalismo:
Ad oggi non ci sono sufficienti evidenze che dimostrino che chi è un RFS si infortunia di più quindi dobbiamo stare sereni.
Anche perchè sono state verificate le seguenti informazioni:
- Circa il 70% delle persone che corrono scalzi appoggia comunque il tallone (taaaccc...beccati!)
- Circa il 30% dei RFS sembra in realtà che il picco di massimo carico ce lo abbia sul medio piede (midfoot loaders) e questo perchè sembra che in realtà non importi COME il piede impatti terra, ma sembra più importante dove sta il nostro baricentro quando il piede tocca terra.
Quindi verrebbe quasi da dividere i runners piuttosto che in FFS e RFS in altre due categorie: chi appoggia quasi sotto le anche e chi appoggi a lontano.
- Tendenzialmente chi appoggia vicino alle anche ottiene prestazioni migliori di chi appoggia lontano (overstride), ma qui la questione è difficile: è nato prima l'uovo o la gallina? Chi appoggia sotto è più forte perchè appoggia sotto o siccome è forte allora appoggia sotto? Questione complessa a cui non è stata ancora data una risposta.
Take Home Messages:
- Il corpo ha capacità di adattamento importanti, quindi se doso lo stimolo sarò in grado anche di correre con una tecnica sbagliatissima.
- Sicuramente è meglio appoggiare sotto le anche, ma non ci dobbiamo fare troppe fisme su tallone, punte, unghie ecc..ecc
- Il segnale che noi chiamiamo dolore è solo un messaggio di output che il cervello manda dopo aver elaborato n°mila informazioni.
- I drill non hanno NESSUN effetto sul cambio di tecnica di corsa.
Spero di essermi spiegato bene.