Grazie al fantastico strumento stalker Strava, sono capitato su un segmento ad anello dove c'è un po' di gente anche perchè ci passa una gara.
Prima c'è una salita e poi discesa (non ripidissime ma si sentono).
Come alcuni sapranno è possibile confrontarsi sul percorso come in una gara virtuale, ho notato che vado più piano in salita e più forte in discesa, praticamente con tutti: con chi va molto più forte di me, perdo molti sec/km in salita e ne perdo meno in discesa, con chi va più o meno come me perdo un po' in salita e vado più forte in discesa, con chi va più piano di me perdono pochi sec/km in salita e perdono molti sec/km in discesa.
Io me lo spiego col fattore peso dato che il mio non è proprio ottimizzato.
Potrebbero esserci altri fattori? Tipo essere particolarmente elastico in discesa?
Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
Mutante sovrumano
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
Io sono 183 per 76 esattamente come te. Se mi confronto ad altri in salita me la cavo. In discesa sono una schiappa, specialmente nello sterrato.
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
io in salita, rispetto al piano, perdo 10"/km ogni 1% di pendenza, circa.
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
Per correre forte in discesa occorre molta tecnica. Su sterrato o discesa ripida bisogna avere buona muscolatura, tanta elasticità, grande senso dell'equilibrio e prontezza di riflessi.
In genere, per una questione di baricentro, in discesa vanno meglio i piccoletti: gli spilungoni come me (1,93m x 81Kg) tengono meno l'equilibrio. Insomma non è affatto facile correre bene in discesa.
Ma più di tutto non si deve aver paura nel buttarsi in avanti piuttosto che frenare. In discesa riescono meglio i più giovani: non tanto per le migliori condizioni fisiche ma per la loro “incoscienza”; chi è più vecchio invece tende alla prudenza, cede dunque alla paura, quindi risulta più lento.
Correre veloci in discesa è anche una questione di carattere: io noto che vanno forte i più irruenti, quei tipi piuttosto tracotanti che sanno farsi largo a costo di travolgere gli altri, magari per rifarsi da altre mancanze. Conta l'avere un po' di “pelo sullo stomaco”: proprio come quel Fiorenzo Magni che in discesa travolgeva tutti e per questo, alle volte, batteva anche il timido Fausto Coppi e il generoso Gino Bartali.
In genere, per una questione di baricentro, in discesa vanno meglio i piccoletti: gli spilungoni come me (1,93m x 81Kg) tengono meno l'equilibrio. Insomma non è affatto facile correre bene in discesa.
Ma più di tutto non si deve aver paura nel buttarsi in avanti piuttosto che frenare. In discesa riescono meglio i più giovani: non tanto per le migliori condizioni fisiche ma per la loro “incoscienza”; chi è più vecchio invece tende alla prudenza, cede dunque alla paura, quindi risulta più lento.
Correre veloci in discesa è anche una questione di carattere: io noto che vanno forte i più irruenti, quei tipi piuttosto tracotanti che sanno farsi largo a costo di travolgere gli altri, magari per rifarsi da altre mancanze. Conta l'avere un po' di “pelo sullo stomaco”: proprio come quel Fiorenzo Magni che in discesa travolgeva tutti e per questo, alle volte, batteva anche il timido Fausto Coppi e il generoso Gino Bartali.
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
un kilometro attorno al 5% mi è venuto a 5'24", sono un po' più lento.
Mutante sovrumano
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
tra l'altro ho modificato, sono sui 75kg forse qualcosina meno. Ho fatto i conti in sec/km su due tratti omogenei in salita e discesa, su altri runners, i positivi dove ho passo più lento, i negativi passo più veloce.
salita discesa
+51,6 +25
+40,8 + 17,7
+26 +4,4
+15,2 +0
+5,6 -8,9
+10 -20,5
+2 -17,2
+17,2 -37,7
-2,4 -16,1
-4,4 -35
-15,2 -19,4
-4,4 -27,2
-14,4 -44,4
e mi sembra di essere maggiormente in affanno in salita.
Come dici siamo simili e nemmeno particolarmente pesanti, forse ha più senso parlare di rapporto peso/potenza. O Manco di forza, a meno che abbia caratteristiche muscolari e/o tendinee molto particolari che mi aiutano in discesa.
Mutante sovrumano
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
inevitabilmente in discesa c'è chi scende più prudente, anche perché l'infortunio è più probabile, soprattutto dove ci sono ripido e curve.zivago ha scritto: ↑ven 9 giu 2017, 18:53 Per correre forte in discesa occorre molta tecnica. Su sterrato o discesa ripida bisogna avere buona muscolatura, tanta elasticità, grande senso dell'equilibrio e prontezza di riflessi.
In genere, per una questione di baricentro, in discesa vanno meglio i piccoletti: gli spilungoni come me (1,93m x 81Kg) tengono meno l'equilibrio. Insomma non è affatto facile correre bene in discesa.
Ma più di tutto non si deve aver paura nel buttarsi in avanti piuttosto che frenare. In discesa riescono meglio i più giovani: non tanto per le migliori condizioni fisiche ma per la loro “incoscienza”; chi è più vecchio invece tende alla prudenza, cede dunque alla paura, quindi risulta più lento.
Correre veloci in discesa è anche una questione di carattere: io noto che vanno forte i più irruenti, quei tipi piuttosto tracotanti che sanno farsi largo a costo di travolgere gli altri, magari per rifarsi da altre mancanze. Conta l'avere un po' di “pelo sullo stomaco”: proprio come quel Fiorenzo Magni che in discesa travolgeva tutti e per questo, alle volte, batteva anche il timido Fausto Coppi e il generoso Gino Bartali.
Nel mio caso era gara su asfalto, niente curve particolari, pendenze abbordabili intorno al 4-6%, insomma "corribile"
magari sono particolarmente elastico o particolarmente debole son curioso di vedere se e come evolvo nei prossimi mesi.
Mutante sovrumano
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
...vivendo nella bassa padana l'unico allenamento in salita e discesa è il cavalcavia dell'autostrada, non un gran panorama ma si fa quel che si può, nelle poche occasioni in cui ho trovato discese, senza grandi pendenze, tipo la bellissima Cortina Dobbiaco, il mio grido di battaglia è sempre stato : - la discesa a bombazza come non ci fosse un domani! E quanti ne supero di atleti più forti e più preparati di me, e, però, devo anche aggiungere più prudenti...la discesa ha una grossa componente di incoscienza se non sei abituato alla corsa in montagna. Chissà se dopo essermi spaccata in una di quelle a bombazza, appunto, avrò la stessa carica nell' affrontare anche la minima pendenza, probabilmente frenerò per la paura, ma così non ci si fa più male? non si fatica di più cercando di trattenersi piuttosto che lasciando volare le gambe come uno stambecco?
Tutto passa ma non sempre è puntuale
PB: Maratona di Roma 3:44:47
Placentia Half Marathon 1:35:47
10k Città di Bergamo 45:22
PB: Maratona di Roma 3:44:47
Placentia Half Marathon 1:35:47
10k Città di Bergamo 45:22
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
dipende un po' dalla pendenza, pendenze lievi forse è peggio trattenersi, pendenze importanti c'è il rischio di ribaltarsiLiddy ha scritto: ↑ven 16 giu 2017, 9:33 ...vivendo nella bassa padana l'unico allenamento in salita e discesa è il cavalcavia dell'autostrada, non un gran panorama ma si fa quel che si può, nelle poche occasioni in cui ho trovato discese, senza grandi pendenze, tipo la bellissima Cortina Dobbiaco, il mio grido di battaglia è sempre stato : - la discesa a bombazza come non ci fosse un domani! E quanti ne supero di atleti più forti e più preparati di me, e, però, devo anche aggiungere più prudenti...la discesa ha una grossa componente di incoscienza se non sei abituato alla corsa in montagna. Chissà se dopo essermi spaccata in una di quelle a bombazza, appunto, avrò la stessa carica nell' affrontare anche la minima pendenza, probabilmente frenerò per la paura, ma così non ci si fa più male? non si fatica di più cercando di trattenersi piuttosto che lasciando volare le gambe come uno stambecco?
Mutante sovrumano
Re: Differenza prestazionale in salita rispetto alla discesa
mi pare che l'esperienza della frattura già ti ha dato la rispostaLiddy ha scritto: ↑ven 16 giu 2017, 9:33 ...vivendo nella bassa padana l'unico allenamento in salita e discesa è il cavalcavia dell'autostrada, non un gran panorama ma si fa quel che si può, nelle poche occasioni in cui ho trovato discese, senza grandi pendenze, tipo la bellissima Cortina Dobbiaco, il mio grido di battaglia è sempre stato : - la discesa a bombazza come non ci fosse un domani! E quanti ne supero di atleti più forti e più preparati di me, e, però, devo anche aggiungere più prudenti...la discesa ha una grossa componente di incoscienza se non sei abituato alla corsa in montagna. Chissà se dopo essermi spaccata in una di quelle a bombazza, appunto, avrò la stessa carica nell' affrontare anche la minima pendenza, probabilmente frenerò per la paura, ma così non ci si fa più male? non si fatica di più cercando di trattenersi piuttosto che lasciando volare le gambe come uno stambecco?
degli stambecchi possiamo condividere al massimo le protuberanze ossee sulla capoccia