lucaliffo ha scritto: ↑ven 3 nov 2017, 13:16
spiritolibero ha scritto: ↑ven 3 nov 2017, 12:09
Questa era la mia giornata tipo tra gli anni 1995-1999
lunedì
- sveglia + colazione 6.10
- autobus 6,45
- entrata a scuola 8,00
- uscita scuola 12,40
- rientro a casa 14,00 - pranzo e riposo
- studio 15,30
- allenamento ore 17,30-19,30
- rientro a casa, doccia e cena h 20
- studio h 20-22,30
- nanna h 22,40
Nei giorni in cui non mi allenavo recuperavo le ore di studio "perse". Zero cazzeggio - Zero uscite con amici se non di sabato e nemmeno tutti i sabati.
io alla sua età uscivo da scuola, pranzo rapido, 2 ore di studio, 1h30 prendendo 2 mezzi pubblici per andare al campo, allenamento, 1h30 per tornare, cena, uscivo con gli amici. e si andava a scuola anche il sabato... e mi diplomai con 60/60. in famiglia non avevamo la macchina, i miei non mi accompagnavano da nessuna parte e nella periferia romana c'era una criminalità bestiale, altro che oggi. ma NON avevamo paura.
a volte correvo alle 6 di mattina in inverno con 7 gradi sotto zero.
lei abita vicino al campo e poi si tratterebbe di andare al campo 2-3 volte a settimana, le altre sedute aerobiche le può fare sotto casa.
perchè oggi non ce la fanno? e perchè in francia, uk, usa, polonia ce la fanno?
su letsrun leggo di un sacco di allieve 16enni che corrono 6 volte a settimana, su flotrack vedo video di allievi americani bianchi che vanno ad allenarsi all'alba...
Permettetemi questo OT perché bisogna chiarirsi su una cosa.
Tralasciamo pure il caso concreto della tua allieva e ragioniamo per sommi capi.
Io ci credo che tu fossi un brillante studente applicandoti il giusto e studiando i modo efficace ed efficiente, i non lo ero. Riconosco le mie deficienze ma a me tra una versione di latino, una di greco e lo studio partivano i pomeriggi e le serate, tutto ciò per la mera sopravvivenza o poco più.
Ero lento e di coccio ma tant’è, e non credo che fossi un caso del tutto isolato. Questo per dire che il problema in alcuni casi esiste.
Ma facciamo un passo avanti. E qui bisogna chiarirsi, perché quando a giustificazione di certi scarsi risultati atletici si adducono le scuse della play station, della coca-cola, di facebook, noi siamo concordi a respingerle dicendo che queste cose le hanno anche in Francia, in Uk, in Germania, negli USA. Preferiamo imputare le debacle a questioni tecniche invece che psicologiche
Però per quanto riguarda la poca applicazione dei nostri giovani e la poca propensione a svegliarsi presto sembra che queste cause di tipo psicologico possano essere valide.
D’altra parte sì è evidenziato a più riprese come i nostri gggiovani si sottopongono a sedute stakanoviste, vittoriane (nel senso dell’allenatore); in questo caso la regola della scarsa applicazione non vale?
Insomma delle due cose l’una, o sono dei rammolliti o non lo sono, e se lo sono non possono esserlo a circostanze alterne. O sono come tutti gli altri occidentali o non lo sono e possiedono una mentalità tipicamente italiana che per alcune ragioni differisce da quella di altri paesi