Il Sexodus

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GioPod
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Il Sexodus

Messaggio da GioPod »

Un po' lungo ma molto interessante, sui nuovi rapporti tra uomo/donna

Il mese scorso su internet ha avuto un certo rilievo la notizia di un “asilo per adulti” aperto a Verona.    Le reazioni sono state per lo più di risate divertite, anche se qualcuno ammoniva a non ridere, dicendo che questo era solo l’inizio.

Qualche settimana dopo mi sono imbattuta in un paio di articoli che parlavano di un nuovo fenomeno chiamato “sexodus” e leggendoli mi è venuto il dubbio che quell’asilo potesse essere la prima avvisaglia, qui in Italia, di una problematica molto più ampia e profonda, e già diffusa negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Questa è la traduzione del primo articolo.

“I ragazzi della mia generazione sono fottuti,” dice Rupert, un giovane tedesco amante dei videogiochi con cui sono in contatto da diversi mesi. “Il matrimonio è morto e il divorzio significa che sei rovinato. Le donne non sono più monogame, e quindi non c’interessano più per una relazione seria o per mettere su famiglia.  E anche quando corriamo il rischio, ci sono buone probabilità che i bambini non siano i nostri.  In Francia siamo persino costretti a pagare per figli che non sono nostri.  A scuola, i ragazzi sono quelli che se la passano peggio, perché le scuole sono organizzate intorno alle ragazze. Negli USA, per far stare zitti i ragazzi, si dà loro il Ritalin come se fosse una caramella.  E mentre le ragazze vengono favorite per rispettare le quote, gli uomini arrancano nelle ultime posizioni. Nessuno della mia generazione crede che avrà una pensione decente. Abbiano un terzo o un quarto della ricchezza della generazione precedente e tutti vogliono andare all’università nella speranza di sfuggire alla disoccupazione e alla povertà, perché non c’è lavoro.

Tutto questo non sarebbe così male se perlomeno potessimo trovare conforto nelle ragazze, ma veniamo trattati come pedofili e potenziali stupratori anche se solo mostriamo interesse per una ragazza. La mia è la generazione dei ‘belli’” sospira, riferendosi a un esperimento del 1960 sui topi, che pareva predire un futuro piuttosto cupo per l’umanità. A causa dell’aumento della popolazione, i topi femmina nell’”universo dei topi” di John Calhoun smisero di riprodursi, mentre i maschi si ritirarono completamente dalla compagnia degli altri. Mangiavano, dormivano, si pulivano, ma nulla più. Avevano un pelo lucente, ma delle vite vuote.

“La somiglianza è impressionante,” dice Rupert. 

 

Mai prima d’ora nella storia le relazioni tra i sessi sono state così cariche d’ansia, animosità e incomprensioni. Per le femministe radicali, che sono state la spinta dietro molti cambiamenti epocali nella società negli ultimi decenni, questo è un segno del loro successo: il loro obiettivo è far crollare le istituzioni e le strutture di potere che sostengono la società, senza curarsi delle conseguenze. Sul loro programma c’è una distruzione di tipo nichilistico.

Per il resto di noi, però, è doloroso vedere la società andare in pezzi, e uomini e donne spinti in situazioni miserevoli separate ma uguali a causa di un piccolo ma ben organizzato gruppo di agitatori. E questo soprattutto perché, come un sempre crescente numero di osservatori sta notando, un’intera generazione di giovani – soprattutto maschi – sta venendo lasciata indietro, fra le rovine di questo progetto di ingegneria sociale.

Commentatori, giornalisti, accademici, scienziati e gli stessi giovani uomini hanno tutti notato il trend: fra gli uomini dai 15 ai 30 anni un numero sempre crescente di essi si sta ritirando dalla società, rinunciando alle donne, al sesso e alle relazioni e rifugiandosi nella pornografia, nel feticismo, nella dipendenza da droghe o dai videogiochi e, in alcuni casi, in una subcultura maschile e sessista [lad culture nell’originale  ], tutti fattori che li isolano da un ambiente sociale ostile e debilitante, creato, secondo alcuni, dal moderno movimento femminista.

È difficile fargliene una colpa. Etichettati con crudeltà come bambinoni o piagnoni se osano criticare le assurde e ingiuste condizioni nei college, bar, club, ecc., agli uomini va male sia se agiscono sia se non agiscono: se evitano le donne aggressive ed esigenti, con aspettative irrealistiche, vengono ritenuti degli sfigati e dei tipi solitari, mentre se mostrano interesse sono considerati degli stupratori e dei misogini.

Jack Rivlin è editore capo di The Tab, un tabloid studentesco di grande successo il cui slogan è “Smetteremo di scriverlo quando voi smetterete di leggerlo”. Essendo la mente dietro a più di trenta giornali studenteschi, Rivlin è forse la persona nella posizione migliore per osservare questo trend. E anche lui sostiene che l’attuale generazione di giovani uomini trovi molto difficile il rapporto con le donne.

“Gli adolescenti sono sempre stati un po’ imbranati con le ragazze, ma adesso c’è il timore che essere benintenzionati non sia più sufficiente, e che anche il semplice fatto di essere impacciato può farti finire nei guai,” dice. “Ad esempio, se ti pieghi su una ragazza per essere baciato, puoi essere considerato un tipo viscido, piuttosto che un incapace.”

Le nuove regole che gli uomini dovrebbero seguire non vengono mai spiegate chiaramente, aggiunge Rivlin, lasciando i ragazzi senza nessun appiglio su come interagire con le ragazze. “Questa potrebbe sembrare una cosa positiva, perché incoraggia gli uomini a chiedere alle donne come si devono comportare (un approccio meno romantico ma più pratico), ma allo stesso tempo porta molti di loro ad abbandonare il gioco e a ritirarsi nel loro gruppo tutto maschile, dove essere sgarbato con le donne produce approvazione e dove puoi evitare qualsiasi rapporto con l’altro sesso. Molti uomini evitano le donne perché hanno paura e non sanno come comportarsi. E ovviamente se un ragazzo non trascorre del tempo con le ragazze non sarà mai molto abile nelle relazioni.”

Rivlin ha anche notato una crescente dipendenza da sostanze (soprattutto alcol) che i ragazzi usano per calmarsi. “Ho sentito molti studenti vantarsi di non aver mai fatto sesso da sobri,” dice. “Sono spaventati, il che è normale, ma lo sarebbero molto di meno se solo capissero le ‘regole’”.

Il risultato? “Molti ragazzi, bravi ma un po’ impacciati, stanno rinunciando ad approcciare le donne, perché non hanno la possibilità di sbagliare senza doversene poi vergognare come mai nella loro vita.”

Questo effetto, inoltre, si manifesta in maniera più acuta nelle comunità più povere e con basso livello di istruzione, dove l’aiuto che i giovani possono ricevere è minimo. Nella mia alma mater, l’Università di Cambridge, il fenomeno viene a malapena registrato, come spiega il presidente del sindacato studentesco, Tim Squirrell.

“Non mi pare di aver notato dei cambiamenti di recente,” dice. “Quest’anno sono stati introdotti, per le matricole, dei corsi obbligatori sul consenso, il che, secondo me, è positivo, e c’è un grande sforzo, da parte della Women Campaign, per cercare di combattere la lad culture nei campus. L’atmosfera qui è la stessa dell’anno scorso. Ci sono i ragazzi più insicuri che hanno paura a fare il primo passo, e una piccola percentuale che invece è più sicura di sé e si avvicina alle ragazze. Ovviamente anche le donne si danno da fare e avvicinano gli uomini così come fanno altrove. Sul giornale universitario non c’è stata nessuna notizia circa una diminuzione del sesso nel campus. A mio avviso, la gente fa sesso tanto quanto prima.” Per quello che riguarda Cambridge, questo non significa molto. Per una serie di ragioni socioeconomiche e di classe, Oxford e Cambridge sono isolati dai problemi che colpiscono gli altri uomini.


Ma anche in un’università prestigiosa come questa, con una popolazione di classe medio-alta e alta, vengono fatte le lezioni obbligatorie e paternalistiche sul “consenso”. Squirrell, che ammette di essere un femminista di centro-sinistra, ritiene che siano una buona idea. Ma accademici come Camille Paglia avvertono da anni che tutta l’isteria sugli assalti sessuali nei campus mette le donne addirittura in un pericolo maggiore.

Oggi le donne vengono allevate nel vittimismo, viene loro insegnato ad essere vulnerabili in modo aggressivo e vengono convinte che ogni minima infrazione, approccio o incomprensione rappresenti un “assalto”, “abuso” o “molestia”. Questo può anche funzionare all’interno dei confini sicuri del campus, dove le carriere degli uomini possono venire distrutte da una semplice voce messa in giro da una studentessa. Tuttavia, secondo la Paglia, quando queste donne si ritrovano nel mondo reale, senza la rete di sicurezza delle commissioni universitarie sugli stupri, esse sono totalmente impreparate a capire la realtà della sessualità maschile. E la paura non è di nessuna utilità per gli uomini. A conti fatti, l’istruzione si sta rivelando un’esperienza miserevole per i ragazzi.

 

Oggi nelle scuole americane e britanniche i maschi sono costantemente patologizzati,  cosa da cui gli accademici mettevano in guardia già dal lontano 2001. Essere un ragazzino vivace è oggi considerato un problema, poiché il metro di misura che viene adottato e a cui bisogna adeguarsi è il comportamento femminile. Quando non ci si adegua, la soluzione sono di solito le medicine. Durante la carriera scolastica, a un ragazzo americano su sette viene diagnosticato il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD). A milioni di essi vengono prescritti forti stabilizzatori dell’umore, come il Ritalin, per il solo fatto di essere nati maschi. Gli effetti collaterali di queste medicine sono terribili e includono anche la morte.

Nello stesso tempo, dal punto di vista scolastico il rendimento dei maschi va peggiorando rispetto a quello delle femmine, forse perché negli scorsi decenni ci si è concentrati esclusivamente sul rendimento delle ragazze e poco o per nulla su quello dei ragazzi, che ora ricevono voti più bassi, meno lauree e diplomi e possiedono meno abilità informatiche. Sono soprattutto le abilità linguistiche maschili a essere in crisi in tutto l’Occidente. Siamo stati così ossessionati dalle ragazze da non accorgerci dei problemi dei ragazzi.

Cosa succede, quindi, a questi ragazzi che a scuola rendono meno delle ragazze, che hanno meno probabilità di andare al college, a cui vengono date medicine di cui non hanno bisogno e i cui problemi di autostima non sono stati risolti, ma che al contrario sono stati ridicolizzati da un establishment femminista che ha una forte presa sui sindacati degli insegnanti e sui partiti di sinistra? In breve, crescono in maniera disfunzionale, non vengono aiutati e in molti casi sono totalmente incapaci a relazionarsi con l’altro sesso. Questi ragazzi, traditi dal sistema educativo e dalla cultura in generale dal 1990 al 2010, rappresentano la prima generazione di quello che io chiamo sexodus, cioè l’abbandono della società da parte di quei maschi che, molto semplicemente, hanno deciso che non sono capaci (o non gli interessa) di  formare relazioni sane e costruttive nelle loro comunità, nei loro paesi o nel mondo reale in generale.

La seconda generazione del sexodus sta crescendo in questo momento, e ad essa probabilmente verrà inferto un danno maggiore a causa di leggi assurde, inapplicabili, moralistiche e totalmente misandriche come la legislazione californiana “Yes Means Yes”   [legge in base alla quale gli studenti universitari, prima di un rapporto sessuale, devono entrambi dare il loro consenso orale, o il rapporto sarà considerato uno stupro a tutti gli effetti]e dal femminismo della terza ondata, che domina su giornali come il Guardian e su altre compagnie di media come Vox e Gawker, ma che probabilmente verrà rigettato dalle donne stesse (4 donne su 5 non si considerano femministe   ).

Il sexodus non è giunto dal nulla, e la stessa pressione che ha fatto allontanare molti millennial dalla società viene avvertita anche dalla generazione dei loro genitori. Un ricercatore di quasi quarant’anni, col quale ho discusso di questo argomento negli ultimi mesi, la vede in questo modo: “Negli ultimi venticinque anni circa mi è stato detto che dovevo fare del mio meglio per avere una donna e tenerla, ma nessuno mi aveva detto quello che loro avrebbero fatto per tenere me. Posso dirti, come uomo etero sposato che lavora nel management, e che non ha abbandonato la società, che il messaggio proveniente dalle ragazze è ‘Non è solo preferibile che tu vada a quel paese, ma imperativo. Devi pagare tutto e far funzionare tutto, ma tu, le tue preferenze e i tuoi bisogni potete anche crepare.”

Negli ultimi due decenni le donne hanno mandato messaggi confusi, lasciando i ragazzi piuttosto smarriti su quello che dovrebbero rappresentare per le donne, il che forse potrebbe spiegare il linguaggio colorito che alcuni di loro usano per descrivere la situazione. Dato che la funzione di portare a casa il pane gli è stata tolta da donne che guadagnano di più e hanno voti migliori a scuola, agli uomini resta solo l’intuito per capire cosa fare, cercando di trovare una via di mezzo tra ciò che le donne dicono di volere e ciò che vogliono davvero, che spesso sono due cose diverse.


Gli uomini dicono che il gap tra ciò che le donne dicono e ciò che fanno non è mai stato così ampio. Agli uomini viene detto in continuazione che devono essere delicati e sensibili compagni sul percorso femminista. Ma le stesse donne che dicono di volere un fidanzato gentile, poi adorano gli uomini muscolosi, pieni di testosterone e piuttosto banali di una serie come Il trono di spade. Gli uomini lo sanno, e per alcuni di loro questa dicotomia rende il tutto estremamente faticoso. Perché disturbarsi a capire cosa vuole una donna, quando si può fare sport, masturbarsi e giocare con i videogiochi nella comodità della propria stanza?

Jack Donovan, uno scrittore di Portland che ha scritto diversi libri di successo sugli uomini e la mascolinità, sostiene che ormai nella popolazione adulta il fenomeno sia già endemico. “Molti giovani uomini, che vorrebbero frequentare le ragazze e sposarsi, ci rinunciano,” spiega. “E questo avviene sia per gli uomini che ci sanno fare poco con le donne, sia per quelli che invece ci sanno fare. Hanno fatto un’analisi costi-benefici e hanno concluso che il gioco non vale la candela. Sanno che, se investono in matrimonio e famiglia, la donna può portargli via tutto per un capriccio. Così preferiscono usare app come Tinder o OK Cupid per trovare delle donne, con cui si rassegnano a essere ‘giocatori’ o, quando si stufano, ‘fidanzati’.” E continua: “Quasi tutti i ragazzi hanno frequentato lezioni obbligatorie anti-stupro e sulle molestie sessuali, per cui sanno che possono essere licenziati, espulsi o arrestati solo sulla parola di una donna. Sanno che, nella maggior parte delle situazioni, sono colpevoli fino a prova contraria.”

Donovan attribuisce le cause di questa situazione al moderno movimento femminista e alla sua ipocrisia. “Gli uomini sono confusi, perché si trovano ad agire sotto l’assunto che le femministe sono in buona fede, mentre in realtà sono impegnate in una battaglia a somma zero per lo status sessuale, sociale, politico ed economico, e stanno vincendo. I media ormai permettono alle femministe radicali di intervenire in tutti i dibattiti, soprattutto perché il sensazionalismo fa più audience di qualsiasi discorso moderato. Le donne possono dire qualsiasi cosa sugli uomini, anche le più denigratorie, e riceveranno applausi e approvazione.”

Questa è certamente stata l’esperienza che alcuni gruppi di uomini hanno avuto nei media di recente, sia che si tratti di scienziati come il dr. Matt Taylor, denunciato dalle femministe a causa di una maglietta, sia che si tratti di appassionati di videogiochi che hanno visto il loro movimento etichettato come un gruppo d’odio da parte dei cosiddetti “guerrieri per la giustizia sociale” (social justice warriors).  

Donovan ha le sue idee sui motivi che hanno permesso alle femministe di trionfare così facilmente. “Poiché istintivamente gli uomini vogliono proteggere le donne e interpretare il ruolo dell’eroe, se un uomo fa anche una minima critica alle donne o al femminismo, viene denunciato da entrambi i sessi come un estremista. La maggior parte dei libri e blog sugli ‘studi sugli uomini’ e ‘diritti degli uomini’ che non sono esplicitamente femministi, sono pieni zeppi di scuse nei confronti delle donne. Libri come The Myth of Male Power e siti come A Voice for Men sono gli spauracchi preferiti delle femministe, ma solo perché mostrano l’ipocrisia unilaterale delle femministe quando si tratta di perseguire ‘l’eguaglianza’.”  A differenza delle femministe moderne, che stanno creando un vero divario tra i due sessi, gli attivisti per i diritti degli uomini “sembrano davvero desiderare la parità sessuale”, aggiunge. Tuttavia, gli autori degli studi sugli uomini e gli accademici maschi devono continuamente prestare attenzione a non apparire troppo radicali. Le loro controparti donne, invece, non hanno di questi problemi, e una giornalista del Guardian come Jessica Valenti può andarsene in giro con una maglia con su scritto ‘I bathe in male tears’ (mi faccio il bagno nelle lacrime degli uomini) “Io sono un critico del femminismo,” prosegue Donovan, ma non indosserei mai una maglia con su scritto ‘I make women cry’ (faccio piangere le donne). Sembrerei solo un idiota e un bullo.”

Accademici, sociologi e scrittori affermano che un’ostilità sempre crescente e derisoria da parte dei media, e un certo numero di maschi un po’ confusi che collaborano col progetto femminista sono stati in parte responsabili di una generazione di ragazzi che, molto semplicemente, non ne vogliono più sapere niente.

Nella seconda parte incontreremo alcuni di questi uomini che si sono “ritirati”, rinunciando al sesso e alle relazioni e scopriremo che le vere vittime del femminismo moderno sono ovviamente le donne stesse, che si ritrovano più sole e insoddisfatte che mai.  

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Re: Il Sexodus

Messaggio da Zedemel »

GioPod ha scritto: ven 28 apr 2017, 9:04
Jack Donovan, uno scrittore di Portland che ha scritto diversi libri di successo sugli uomini e la mascolinità, sostiene che ormai nella popolazione adulta il fenomeno sia già endemico. “Molti giovani uomini, che vorrebbero frequentare le ragazze e sposarsi, ci rinunciano,” spiega. “E questo avviene sia per gli uomini che ci sanno fare poco con le donne, sia per quelli che invece ci sanno fare. Hanno fatto un’analisi costi-benefici e hanno concluso che il gioco non vale la candela. Sanno che, se investono in matrimonio e famiglia, la donna può portargli via tutto per un capriccio. Così preferiscono usare app come Tinder o OK Cupid per trovare delle donne, con cui si rassegnano a essere ‘giocatori’ o, quando si stufano, ‘fidanzati’.”
alla fine il vero problema, sarebbe il problema economico, peraltro realistico, di evitarsi fregature, perchè amore, sentimenti etc tutto bello e importante.... poi quando ci finiscono di mezzo i soldi diventiamo tutti iene :)

A parte il taglio che può avere l'articolo, e gli aspetti più patologici, che esistono, mi sa che questo sia un po' uno sviluppo della società in questo senso, quindi che si fa? mi sembra un po' come fermare il mare con le mani. Voglio dire, a parte gli scontenti, ci sono anche molti che sono contenti di non legarsi, di essere autonomi, indipendenti, divertirsi etc.
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Re: Il Sexodus

Messaggio da lucaliffo »

semplicemente GRANDIOSO. articolo da leggere e assimilare parola per parola e poi incorniciare. lo manderò a più gente possibile.
alcuni passi allucinanti:

"Essere un ragazzino vivace è oggi considerato un problema, poiché il metro di misura che viene adottato e a cui bisogna adeguarsi è il comportamento femminile. Quando non ci si adegua, la soluzione sono di solito le medicine. Durante la carriera scolastica, a un ragazzo americano su sette viene diagnosticato il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD). A milioni di essi vengono prescritti forti stabilizzatori dell’umore, come il Ritalin, per il solo fatto di essere nati maschi."

"il messaggio proveniente dalle ragazze è ‘Non è solo preferibile che tu vada a quel paese, ma imperativo. Devi pagare tutto e far funzionare tutto, ma tu, le tue preferenze e i tuoi bisogni potete anche crepare.”

che dire... questo è nazismo e malattia mentale.
l'indice procreativo a 1.3 indica che DARWIN è già all'opera per punire una società che sta sbagliando tutto.
sarà inutile ma io, come sempre, combatto.
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Re: Il Sexodus

Messaggio da lucaliffo »

Zedemel ha scritto: ven 28 apr 2017, 10:08
GioPod ha scritto: ven 28 apr 2017, 9:04
Jack Donovan, uno scrittore di Portland che ha scritto diversi libri di successo sugli uomini e la mascolinità, sostiene che ormai nella popolazione adulta il fenomeno sia già endemico. “Molti giovani uomini, che vorrebbero frequentare le ragazze e sposarsi, ci rinunciano,” spiega. “E questo avviene sia per gli uomini che ci sanno fare poco con le donne, sia per quelli che invece ci sanno fare. Hanno fatto un’analisi costi-benefici e hanno concluso che il gioco non vale la candela. Sanno che, se investono in matrimonio e famiglia, la donna può portargli via tutto per un capriccio. Così preferiscono usare app come Tinder o OK Cupid per trovare delle donne, con cui si rassegnano a essere ‘giocatori’ o, quando si stufano, ‘fidanzati’.”
alla fine il vero problema, sarebbe il problema economico, peraltro realistico, di evitarsi fregature, perchè amore, sentimenti etc tutto bello e importante.... poi quando ci finiscono di mezzo i soldi diventiamo tutti iene :)

A parte il taglio che può avere l'articolo, e gli aspetti più patologici, che esistono, mi sa che questo sia un po' uno sviluppo della società in questo senso, quindi che si fa? mi sembra un po' come fermare il mare con le mani. Voglio dire, a parte gli scontenti, ci sono anche molti che sono contenti di non legarsi, di essere autonomi, indipendenti, divertirsi etc.
se hai letto tutto l'articolo, il "non legarsi" è il minimo del problema.
che fare?
intanto magari abbandonare le fesserie politicamente corrette come ho fatto io, non fare la guerra a quelli come me potrebbe essere d'aiuto.
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Re: Il Sexodus

Messaggio da lucaliffo »

lucaliffo ha scritto: ven 28 apr 2017, 12:42 semplicemente GRANDIOSO. articolo da leggere e assimilare parola per parola e poi incorniciare. lo manderò a più gente possibile.
alcuni passi allucinanti:

"Essere un ragazzino vivace è oggi considerato un problema, poiché il metro di misura che viene adottato e a cui bisogna adeguarsi è il comportamento femminile. Quando non ci si adegua, la soluzione sono di solito le medicine. Durante la carriera scolastica, a un ragazzo americano su sette viene diagnosticato il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD). A milioni di essi vengono prescritti forti stabilizzatori dell’umore, come il Ritalin, per il solo fatto di essere nati maschi."

"il messaggio proveniente dalle ragazze è ‘Non è solo preferibile che tu vada a quel paese, ma imperativo. Devi pagare tutto e far funzionare tutto, ma tu, le tue preferenze e i tuoi bisogni potete anche crepare.”

che dire... questo è nazismo e malattia mentale.
l'indice procreativo a 1.3 indica che DARWIN è già all'opera per punire una società che sta sbagliando tutto.
sarà inutile ma io, come sempre, combatto.
aggiungerei:

"Quando non ci si adegua, la soluzione sono di solito le medicine e le patrie galere"
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Re: Il Sexodus

Messaggio da GioPod »

Sono tantissimi gli spunti interesanti. Anche a livello sociologico, non solo di individuo.
L'emancipazione mal guidata che porta alla solitudine porta al disfacimento della società per come la conosciamo.
Vogliamo immaginare un mondo di madri single mantenute con figli orfani dalla nascita?
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Re: Il Sexodus

Messaggio da lucaliffo »

per vostra fortuna l'italia è ancora un po' "retrograda" in questa evoluzione (ma ci arriverete).
ma, come anche citato nell'articolo, ad esempio qua in brasile il 75% degli studenti universitari è donna. fra 20 anni tutta la classe alta della società sarà donna.
avviene questo perchè sono più intelligenti? no. avviene per i seguenti motivi:
- le donne scroccano, se non hai i soldi non scopi, quindi mentre una donna può scopare con uno schiocco di dita, un uomo di classe medio-bassa scopa solo se va a lavurà (o a rubà) e quindi non può andare all'università per motivi sia economici che di tempo
- le donne scroccano ai fidanzati/amanti perfino le rette universitarie, quindi vanno all'università anche se sono di classe medio-bassa.

quindi... prima ti rubano i soldi per andare all'università, poi si laureano in diritto, diventano giudici e pubblici ministeri e schiaffano in galera gli uomini, tanto per ringraziarli.

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Re: Il Sexodus

Messaggio da Zedemel »

lucaliffo ha scritto: ven 28 apr 2017, 12:50
se hai letto tutto l'articolo, il "non legarsi" è il minimo del problema.
che fare?
intanto magari abbandonare le fesserie politicamente corrette come ho fatto io, non fare la guerra a quelli come me potrebbe essere d'aiuto.
Guerra.... tu per scelta di vita ti sei allontanato dal campo di battaglia, casomai siamo noi qua con l'elmetto :) 8-)

Cmqe anche il femminismo è solo un pezzo del problema, la realtà per questioni economiche e sociali va in quella direzione.
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Re: Il Sexodus

Messaggio da Zedemel »

lucaliffo ha scritto: ven 28 apr 2017, 15:12 per vostra fortuna l'italia è ancora un po' "retrograda" in questa evoluzione (ma ci arriverete).
ma, come anche citato nell'articolo, ad esempio qua in brasile il 75% degli studenti universitari è donna. fra 20 anni tutta la classe alta della società sarà donna.
avviene questo perchè sono più intelligenti? no. avviene per i seguenti motivi:
- le donne scroccano, se non hai i soldi non scopi, quindi mentre una donna può scopare con uno schiocco di dita, un uomo di classe medio-bassa scopa solo se va a lavurà (o a rubà) e quindi non può andare all'università per motivi sia economici che di tempo
- le donne scroccano ai fidanzati/amanti perfino le rette universitarie, quindi vanno all'università anche se sono di classe medio-bassa.

quindi... prima ti rubano i soldi per andare all'università, poi si laureano in diritto, diventano giudici e pubblici ministeri e schiaffano in galera gli uomini, tanto per ringraziarli.

è la giustizia e la parità di diritti! :censura:
Scusa eh, ma in tutto ciò sono furbe le donne, o allocchi gli uomini? E soprattutto tutto ciò solo per trombare.
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Re: Il Sexodus

Messaggio da lucaliffo »

la settimana scorsa incontro un amico italiano accasato con una di qua e ora sono tornati a vivere in italia. lei bianca figlia di commercianti, classe media. lui benestante.
hanno vissuto qua 10 anni nei quali lui ha dato tutto a lei: rapporto fisso, sentimento, dolcezza, sesso, 2 figli, 2 appartamenti, vita lussuosa, viaggi, 2000 reais al mese di retta universitaria, lei s'è schiaffata in casa pure 2 sorelle perchè "non ce la faceva" e lui ha mantenuto e pagato la scuola pure alle sorelle.
mentre era con me lei gli manda una whatzappata... "tu non sai cos'è l'amore ma forse un giorno lo capirai"*** :hihihi:
sempre insoddisfatte, sempre giudicanti, tu sei sempre in difetto, sei sempre sbagliato, sei sempre cattivo e ingiusto, le sfrutti.
mi ha mostrato il messaggio e ha strillato "ma se non avessi i figli che dovrei fare con una che dice stronzate del genere!?!?!?!?!?!?!"
gli ho parato la mano se no sfondava il cellulare.

*** allora forse ho capito cos'è l'amore: un negrone rasta tossico di crack che le gonfia de botte e le rapina ;)
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