Ciao Ericradis,Ericradis ha scritto: Questa critica l'hai riproposta diverse volte. E anche qui non hai la minima prova che chi scrive sia incoerente con quanto scrive.
E perchè prendere in giro e denigrare chi esprime e mette in discussione la propria opinione? Diverso sarebbe entrare nel merito e criticare i commenti.
è verò, io critico diverse volte: tanto quanto fanno quelli che, senza argomentazioni di merito, ripetutamante attaccano, sbeffeggiano, denigrano la Boldrini, la Mogherini, il femminismo, la sinistra, il Governo, l'Europa, il politically correct, l'antifascismo, etc. .
Non so quanti di voi si conoscono de visu, mi sembra pochi. Io vi conosco solo per quel che qui scrivete. Credo che sia così per la maggior parte di quelli che intervengono nei vari forum, blog, social e nelle più diverse community della rete.
Va da sé che in questa reciprocità virtuale tutto è apparenza: sia la sincerità che la mendacità.
Conosci il “paradosso del mentitore”? Se proclamo « Io sono un bugiardo! »: chi può dire con certezza che sia veramente così? Se ho detto la verità mi contraddico: quindi non sono bugiardo. Se invece non è vero che sono un bugiardo rovescio la contraddizione: sono cioè un sincero mentitore.
Più che altrove nel web funziona così: veridicità e falsità di quel che affermiamo dipendono, più che da prove provate, dalla nostra reputazione; vale a dire dal credito e dalla fiducia che ci meritiamo; cioè per come nel tempo ci siamo rappresentati; ovvero dal modello di noi stessi che abbiamo proposto.
Quando tu, caro Ericradis, hai raccontato di aver inconsapevolmente cenato con un mafioso, sei stato credibile perché a posteriori te ne sei rammaricato. Se invece menavi vanto per aver amichevolmente pranzato con un noto malavitoso su una tavolata ammannita, oltre che con stoviglie, con pistole e kalashnikov... Beh! Di te che potevo pensare? O che hai raccontato per spacconeria una balla; oppure che, se tanto ti sono simpatici i delinquenti, anche te sei un poco di buono.
Nella rete è così: non si può sapere con certezza se i nostri interlocutori sono più virtuali che reali; credibili e benevoli o falsi e malevoli. Noi stessi ci esponiamo per come ci proponiamo e pertanto possiamo piacere o infastidire, essere ben accetti o respinti. In internet le relazioni, su tutto e per tutti, poggiano sull'autorevolezza che ognuno costruisce con le cose che dice e per come le racconta.
Qui il gioco funziona così... per andare la bicicletta bisogna pedalare.
Spero di essere entrato nel merito della tua critica e di aver sufficientemente argomentato la mia posizione.


