io coltivo da oltre 30 anni le scienze umane (specialmente psicoanalisi e antropologia culturale/etnologia). poi sono un "materialista" e quindi penso che anche l'uomo possa essere studiato in base a leggi naturali oggettive che possiamo delineare (non è detto che ci riusciamo, come in ogni scienza).
ergo penso che la matrice "libertà/necessità" sia fortemente spostata verso la necessità. tipo 10% libertà e 90% necessità.
non credo molto alla libertà, cioè la vedo più che altro come libertà vigilata, anzi, arresti domiciliari
penso che la maggior parte delle cose che facciamo, diciamo, pensiamo, sentiamo sia determinata da forze (naturali e sociali) sulle quali non solo non abbiamo controllo ma manco sappiamo che esistono.
all'interno di una stessa cultura ci sono delle variazioni (anch'esse in gran parte determinate fuori dall'individuo) ma anche schemi di fondo (anch'essi determinati fuori dall'individuo) simili fra i vari individui.
questi schemi di fondo però possono essere profondamente diversi fra culture diverse. e chi può dire oggettivamente che uno schema è buono o cattivo? nessuno.
questo che dico risulta palese a chi è onesto, con la mente "pura" e abbia studiato un po' di psicoanalisi o etnologia.
noi diamo anni di galera in modo assolutamente arbitrario a gente che fa cose che in altre culture risultano completamente normali e lecite.
tornando al tema di guerra e pace, napoleone certamente era un genio, estremamente abile e anche figlio di mignotta (come hitler, lenin, fidel, come tutti i "grandi uomini") però penso che "i tempi erano maturi" e se non ci fosse stato lui l'avrebbe fatto qualcun'altro.
anche nella scienza, è opinione accettata che "i tempi erano maturi" affinchè genii come freud o einstein scoprissero l'inconscio o la relatività.
appiedato,
nel video metti in guardia che la necessità si trasformi in deresponsabilizzazione. dico 2 cose:
- sono 2 piani diversi: quello della libertà/necessità è il piano della ricerca teorica scientifica asettica, quello della responsabilità è il piano giuridico dell'arbitrarietà, della morale e dell'etica.
- la confusione fra i 2 piani, e quindi il pericolo deresponsabilizzante, avviene solo se siamo CRISTIANI e quindi vogliamo colpire chi non osserva le regole (arbitrarie) solo se è cosciente/responsabile di ciò che fa.
modo di fare che non mi piace personalmente.
cioè secondo me:
- una cultura stabilisce arbitrariamente delle regole per convenienza (di tutti o solo di qualcuno, qui non importa)
- dovrebbe colpire chi non le rispetta a prescindere se è responsabile o meno, cioè dovrebbe essere colpita la pericolosità, il danno e NON la volontà cosciente di commettere il danno.
la cultura cristiano-occidentale detesta l'individuo forte, ad alto grado di sanità mentale e controllo cosciente delle proprie azioni, lo colpisce disincentivando quindi queste qualità. incentiva invece il debole, irrazionale, in preda alle turbe dell'inconscio.
questo a lungo andare crea gravi problemi sociali. e così, per metterci una pezza, decide di dare importanza alla "libertà, libero arbitrio, responsabilità" per ampliare il campo di quelli da colpire.