Ho sottoposto a Luc un quesito tostissimo... pure troppo ...adesso me ne sto rendendo conto.
Lo ripropongo qui così potete leggerlo tutti.
La questione è come funziona la fisiologia delle fibre muscolari bianche-rosse nel rapporto tra nuoto e corsa.
Il fatto è che, dopo 1 anno di allenamenti di atletica, mezzofondo, e nonostante il recente stop forzato per infortunio, mi sono reso conto di essere ancora velocissimo in acqua. Dovrei cronometrarmi in piscina per avere la certezza però ho la netta sensazione di essere agli stessi livelli di quando mi allenavo per le gare di nuoto, anzi forse persino meglio.
Le domande a questo punto sono:
- come cambia la composizione delle cellule muscolari tra gambe e braccia? Perché, ovviamente, il contributo nel lavoro acquatico è diverso rispetto alla corsa
- è possibile replicare la prestazione al di fuori dell'acqua e in quali termini?
Alcuni autori propongono questo tipo di comparazione:
25mt nuoto = 100m corsa
50mt nuoto = 200m corsa
100m nuoto = 400m corsa e così via..
Secondo me, però, è sbilanciata in difetto. Basta vedere i tempi delle migliori prestazioni mondiali relative alle distanze.
Io non sono mai stato un nuotatore fondista …già dopo i 100mt degradavo e molto, nonostante all'epoca allenamenti per l'aerobia ne avessi fatto parecchi. Però sui 25-50 andavo bene. Vado a memoria, sui 25mt da fermo sono arrivato anche a 12" e spiccioli. Sui 50mt sono arrivato in gara a 29.33. Sui 100 in gara, provati una sola volta, sono arrivato a 1'20. Degrado pauroso come vedete.
Parliamo nuoto a stile libero ovviamente. I 25mt non sono una distanza ufficiale da gara.
Insomma roba per scienziati dell'allenamento.
@LucaMazzola93
@lucaliffo
@stefanoSTRONG