Non è che la corsa aiuti a pensare, è che generalmente viviamo in un mondo talmente frenetico in cui l'unico momento per pensare lo troviamo mentre corriamo o mentre siamo al cesso...e infatti poi escono pensieri di m

Però parti da una considerazione sbagliata ovvero che le cellule nervose siano poco ossigenate mentre corri. Puoi stare sicuro che le cellule nervose sono le ultime ad avere poco ossigeno, altrimenti anche i motoneuroni non funzionerebbero(sto parlando di un allenamento di corsa, non di un 400m). Inoltre aggiungo che i calcoli vengono fatti da quella parte razionale corticale che viene “distratta” dall’attività fisica, forse perchè disturbata dall’attività elettrica delle aree neuronali motorie adiacenti. La mente inconscia è meno disturbata dall’attività fisica e sembra essere in grado di gestire moltissime più informazioni della mente conscia, quindi in grado di fare un’analisi della realtà spesso libera da sovrastrutture razionali, morali, precostituite, quindi viene fuori cosa pensi “veramente”.L'Appiedato ha scritto: ven 18 dic 2020, 10:05Che la corsa possa in alcuni casi comportare stati fisiologici tali per cui si crea una riemersione del pensiero inconscio è una cosa che penso che ognuno di noi abbia sperimentato.Ericradis ha scritto: ven 18 dic 2020, 8:14 Anche a me la corsa serve per pensare. Le attività fisiche ripetitive e stereotipate come il correre tendono ad addormentare la mente conscia e fare emergere l’inconscio che molto spesso da risposte più profonde e sincere ai problemi. Diverse volte al termine di una corsa ho preso delle decisioni importanti.
(Tante volte a me ritornano in mente cose che apparentemente avevo dimenticato)
Che la corsa possa contribuire a ritrovare un benessere psicofisico tale per cui poi la mente riesce lavorare con maggior profitto è forse altrettanto vero[dipende anche dall’intensità, ovviamente]
Che una mente poco ossigenata possa trovare soluzioni a problemi complessi non lo ritengo possibile.
Mentre si corre diventa difficile eseguire anche semplici calcoli, figurarsi analizzare le cose con la giusta concentrazione.
Certo, anche gli sciamani dell’amazzonia quando bevono ayahuasca entrano in contatto con gli universi dell’altrove e magari possono ritornare con qualche intuizione promettente ma secondo me “capire” è un'altra cosa ed è qualcosa che richiede un cervello che lavori al massimo delle sue possibilità, cosa che mentre si corre è impossibile perché il corpo è impegnato a fare altro.
si li cita... ma è sempre una cosa difficile da misurare su quanto ti dia in gara (se ti dà qualcosa)...NicolaRossi1 ha scritto: ven 18 dic 2020, 9:27 In realtà ci sono diversi studi che supportano queste evidenze (non sono esperto, ma approfondirò) e credo sia il prossimo "1%" dell'alto livello.
Credo ci siano alcuni protocolli che applichino lo sforzo cognitivo ai protocolli di HIIT durante i recuperi.
meno male, temevo di dover tornare a studiare le derivate e soci durante le prossime ripetute
Io prima di addormentarmi, appena vado a letto, ho un boom di pensieri/idee. Qualsiasi cosa penso ci trovo una soluzione. In qualsiasi altro punto della giornata invece non ci riuscirei, anche perché non sto lì a fare pensieri profondi.lucaliffo ha scritto: ven 18 dic 2020, 10:22 peró secondo me, in generale e nella NOSTRA societá, corpo e mente sono in opposizione (purtroppo, non dovrebbe essere cosí) e per far funzionare al massimo l´uno occorre spegnere l´altro.
Sì ma non si sta parlando di introspezione interiore si sta parlando di apprendere e comprendere insegnamenti.Ericradis ha scritto: ven 18 dic 2020, 10:30Però parti da una considerazione sbagliata ovvero che le cellule nervose siano poco ossigenate mentre corri. Puoi stare sicuro che le cellule nervose sono le ultime ad avere poco ossigeno, altrimenti anche i motoneuroni non funzionerebbero(sto parlando di un allenamento di corsa, non di un 400m). Inoltre aggiungo che i calcoli vengono fatti da quella parte razionale corticale che viene “distratta” dall’attività fisica, forse perchè disturbata dall’attività elettrica delle aree neuronali motorie adiacenti. La mente inconscia è meno disturbata dall’attività fisica e sembra essere in grado di gestire moltissime più informazioni della mente conscia, quindi in grado di fare un’analisi della realtà spesso libera da sovrastrutture razionali, morali, precostituite, quindi viene fuori cosa pensi “veramente”.L'Appiedato ha scritto: ven 18 dic 2020, 10:05Che la corsa possa in alcuni casi comportare stati fisiologici tali per cui si crea una riemersione del pensiero inconscio è una cosa che penso che ognuno di noi abbia sperimentato.Ericradis ha scritto: ven 18 dic 2020, 8:14 Anche a me la corsa serve per pensare. Le attività fisiche ripetitive e stereotipate come il correre tendono ad addormentare la mente conscia e fare emergere l’inconscio che molto spesso da risposte più profonde e sincere ai problemi. Diverse volte al termine di una corsa ho preso delle decisioni importanti.
(Tante volte a me ritornano in mente cose che apparentemente avevo dimenticato)
Che la corsa possa contribuire a ritrovare un benessere psicofisico tale per cui poi la mente riesce lavorare con maggior profitto è forse altrettanto vero[dipende anche dall’intensità, ovviamente]
Che una mente poco ossigenata possa trovare soluzioni a problemi complessi non lo ritengo possibile.
Mentre si corre diventa difficile eseguire anche semplici calcoli, figurarsi analizzare le cose con la giusta concentrazione.
Certo, anche gli sciamani dell’amazzonia quando bevono ayahuasca entrano in contatto con gli universi dell’altrove e magari possono ritornare con qualche intuizione promettente ma secondo me “capire” è un'altra cosa ed è qualcosa che richiede un cervello che lavori al massimo delle sue possibilità, cosa che mentre si corre è impossibile perché il corpo è impegnato a fare altro.
concordo.sabba ha scritto: ven 18 dic 2020, 11:19
- Il tutto secondo me ha senso durante cl, nelle ripetute non ci vedo tempo per pensare ad alcunché oltre a sensazioni puramente fisiche
si il senso è più o meno quello (almeno in teoria) vedo se riesco a fare lo screen della pagina del libro di lucchisabba ha scritto: ven 18 dic 2020, 11:19 Avete toccato molti punti interessanti e varie sfaccettature della questione, io la vedo un po' cosí:
- Operazioni mentali complesse e performance nei finali delle gare: unico nesso che ci posso vedere è magari un modo per "allenare la concentrazione", rimanere focallizzati sull'obiettivo es. di passo. Non conosco la letteratura riguardo.