L'Appiedato ha scritto: ↑gio 14 mag 2020, 12:30
Peró dite la verità!
Chi é che si è fermato a "Ho messo nel mio bel calcolatore..."?
devo dire che in questo caso non ce l'ho fatto a leggerlo
Ho tentato di dare una conferma matematica alla risposta di Nicola alla tua domanda. E analizzando nero su bianco pure a livello matematico che succede con tre tipi di programmazioni a distanza di un anno.
Però capisco che può essere una mazzata da leggere (sebbene ci abbia messo le conclusioni col riassunto) e qua torniamo a quel che dicevo sul mio thread che cedete presto, mentre per me ogni spunto è fonte di sperimentare e che lo faccio non per "vincere" causa KOT ma per il solo gusto di sperimentare e scrivere ciò che ho scoperto.
chippz ha scritto: ↑gio 14 mag 2020, 13:09
scrivere ciò che ho scoperto.
non mi sembra che tu abbia scoperto qualcosa, hai stabilito tu le condizioni di partenza e le conclusioni sono dei SE questo SE quello, non è il massimo dello studio scientifico
Beh, le conclusioni dicono ciò che era stato scritto. Ovvero che se il carico rimane invariato una programmazione polarizzata ha benefici migliori pure nel breve termine. Se il carico invece aumenta con il programma a palla allora bisogna aspettarsi delle prime settimane tremende (con notevoli benefici) e quindi chiedersi se il fisico è davvero in grado di reggere (il calcolatore questo non lo può dire).
Le condizioni di partenza sono ininfluenti visto che sia se mettevo due milioni o 0 come valore di partenza, l'andamento sarebbe stato identico (sarebbero cambiate solo le % di miglioramento, ma sempre nelle proporzioni descritte).
Poi come dice salvassa è difficile calcolare l'impatto del singolo allenamento. Il mio calcolatore comunque non sfrutta gli standard, ovvero che la durata vince sempre sull'intensità. Però parlando di numeri il calcolatore non sa se quei "punti" sono ottenuti tramite ripetute a palla o mega volumi, il che vuol dire che una programmazione a palla potrebbe essere vista anche come il fare una marea di km in più del solito.
PS: Il PPOL e PINT2 hanno lo stesso carico della mia attuale settimana (che è comunque in netta crescita rispetto gli ultimi mesi), ma variando appunto il come sono distribuiti i vari giorni (se polarizzati o no -e questo il mio calcolatore lo sa riconoscere-). Il PINT quindi può essere visto come un programma fuori dal consueto.
PPS: Un altro difetto del mio calcolo può essere l'assenza delle settimane di scarico/gare/influenza/ecc e il fatto che ogni settimana è uguale, ma ripeto che l'andamento sarebbe identico tra i vari programmi.
chippz ha scritto: ↑gio 14 mag 2020, 14:26
Però parlando di numeri il calcolatore non sa se quei "punti" sono ottenuti tramite ripetute a palla o mega volumi, il che vuol dire che una programmazione a palla potrebbe essere vista anche come il fare una marea di km in più del solito.
Eh beh dici poco sta proprio lì la questione, se è meglio fare 120km a 5'/km o 150km a 4'/km, o 5h di lento e 5h di ripetute. Son sempre 10 ore di allenamento a settimana ma con impatti diversi e forse anche soggettivi.
L'Appiedato ha scritto: ↑mar 12 mag 2020, 9:40
Io penso che se c'è la stoffa basta non essere allenatori cani e il talento emerge, almeno in modo sufficiente da farlo approdare al professionismo.
Tu dici funziona per qualsiasi sport?
Cioè, la ragazzina al terzo lancio col vortex ha fatto 43 metri senza rincorsa quando il record italiano con rincorsa di un anno più grande è 53m.. O in palestra dopo una settimana mi ha fatto una doppia con 40 kg di panca, quando la campionessa italiana under18 mi raccontò che ci mise più di un mese a fare una singola con 40 kg e aveva 16 anni.
Però siamo sicuri che nel tempo arriverebbe davvero ai vertici nazionali se si facesse allenare da un allenatore non cane? Ma come si dovrebbe allenare un "freak of nature"? Si guarda l'età o il talento? Stiamo sempre parlando di giovani.
Quindi essere già forti vuol dire essere forti davvero? Mi spiego. Bolt senza allenamento specifico, a 15 anni, alla prima gara fa 22"04 sui 200m. Sappiamo però che quella è una specialità in cui tanto più si è forti tanta più fatica si fa (cioè, i 9" di Bolt sono molto più stressanti dei miei 14"), ma siamo sicuri dunque che fare quei tempi vuol dire anche essere in grado di reggerli fisicamente? Bolt infatti ebbe diversi infortuni all'inizio.
Quindi come andrebbe trattato il giovane talento? Andrebbe allenato facendogli fare i suoi tempi col rischio che il fisico non sia ancora in grado di reggere oppure andrebbe allenato come una persona di tre livelli più scarso quindi praticamente sempre col freno a mano tirato?
PS: Comunque la ragazzina è solo un esempio (in palestra si vede grossa e il giavellotto non le piace -anche se inizierebbe ad usarlo l'anno prossimo, ma dubito che possa provare a lanciare in gara il vortex visto che non siamo più iscritti e non ci saranno più gare.. - quindi non ci alleneremo più in quella direzione e comunque ormai è ferma da 2 mesi, quindi qualsiasi cosa decideremo di fare ora che si può uscire sarà comunque ripartendo da 0).
Mi incuriosisce però questa discussione.
A proposito, che fine hanno fatto gli allenamenti con le due ragazzine?
salvassa ha scritto: ↑mer 13 mag 2020, 11:23
secondo me di voja ahahahahahhah
Il calcio, il basket, la pallavolo etc. sono divertenti, c'e' una palla di mezzo, il tempo passa piu in fretta, c'e' una squadra/amici, fai pause tra i vari esercizi. La corsa, soprattutto lunghe distanze continue, sono pallose quando sei ragazzino/adolescente
salvassa ha scritto: ↑gio 14 mag 2020, 13:43
Cmq il problema del modello fitness-fatigue-freshness è come si calcola l'impatto del singolo WO che poi determina la fatica.
Non so il tuo calcolatore, ma generalmente più sono brevi e "violenti" più è difficile considerarli correttamente
Elevate di Strava calcola ad esempio come pesanti, giustamente, lavori lunghi (a volte anche solo CL piu lunga del solito), ma a mio avviso calcola troppo a ribasso lavori corti ed intensi. Spesso ripetute o corti veloci li segna con un impatto minimo, non alzano il fitness e la forma, come se fossero 10km di cl