Penso che si riferisse alle donne lavoratrici che molto spesso, (specie in passato), hanno un ruolo preminente nei lavori a casa.GioPod ha scritto: ↑sab 29 apr 2017, 21:22Compensare che??? Stare a casa al calduccio a fare i lavori in piena autonomia, senza orari, cartellini da timbrare, colleghi rompi palle, capi ufficio stronzi, datori di lavoro sfruttatori, senza la paura di ristrutturazioni aziendali, senza lo spauracchio del licenziamento p del mobbing, tutto questo se va bene, oppure senza lavorare a 40 gradi d'estate o -10 d'inverno, coi calli sulleani, la schiena spezzata o le esalazioni nocive di un ambiente ostile????spiritolibero ha scritto:Sono d'accordo con Gio Poi (ogni tanto ).
Il fatto che le donne vadano in pensione prima degli uomini è legato al fatto che, storicamente, la donna rivestiva un ruolo preminente nella gestione del nucleo familiare. Quindi, si è voluto dare una compensazione a tale compito, sgravando il numero di anni complessivi di lavoro.
Oggi credo che la differenziazione di trattamento sia meno giustificabile.
Io comunque non posso dir niente di male, sono fortunato.
Mia moglie lavora molto più di me. Guadagna anche più di me.
In casa lavora almeno quanto me.
Sul tempo da me dedicato allo sport rompe i maroni entro limiti accettabili...
Questi ultimi due punti li ritengo conditio sine qua non per il matrimonio.