Psicologia

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Zedemel
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Re: Psicologia

Messaggio da Zedemel »

correreEcorrere ha scritto: sab 4 apr 2020, 23:28 Riflessioni in quarantena.

L'altro giorno pensavo al perche' quando sento la puzza di sigaretta mi viene voglia di dare un calcetto nel sedere a chi sta fumando (che non farei mai pero' lo farei), poi mi è venuto in mente che da piccolo mio padre fumava in mia presenza costantemente anche al chiuso sia in casa sia in auto quando uscivo con lui e d'inverno addirittura abbassava di qualche dito il finestrino perche' faceva freddo, io qualche volta mi ribellavo e dicevo che mi dava fastidio ma lui se ne fregava, magari in quel momento la buttava pure la sigaretta poi dopo 10 minuti se ne accendeva un'altra incurante del fatto che io stessi li. Per fortuna sono quasi 10 anni che ha smesso se no non saprei come finirebbe di fatto sta che oggi se a 100 metri da me c'è qualcuno che fuma e io non posso allontanarmi mi sale il nervoso e la persona che sta fumando mi diventa antipatica a prescindere, la sensazione è quella come quando uno ti prende a schiaffi...chissa' se c'è una correlazione o è solo una casualita' oppure è solo l'inconscio dato che siccome mi piace fare attivita' sportiva e so che il fumo è uno dei nemici della salute allora la mente elabora (lo sa solo lei)cosa hahahha
Oggettivamente l'odore di fumo passivo è piuttosto gramo, figuriamoci per un bambino, è abbastanza comune che con genitori fumatori il figlio lo schifi.
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Re: Psicologia

Messaggio da Ericradis »

correreEcorrere ha scritto: sab 4 apr 2020, 23:28 Riflessioni in quarantena.

L'altro giorno pensavo al perche' quando sento la puzza di sigaretta mi viene voglia di dare un calcetto nel sedere a chi sta fumando (che non farei mai pero' lo farei), poi mi è venuto in mente che da piccolo mio padre fumava in mia presenza costantemente anche al chiuso sia in casa sia in auto quando uscivo con lui e d'inverno addirittura abbassava di qualche dito il finestrino perche' faceva freddo, io qualche volta mi ribellavo e dicevo che mi dava fastidio ma lui se ne fregava, magari in quel momento la buttava pure la sigaretta poi dopo 10 minuti se ne accendeva un'altra incurante del fatto che io stessi li. Per fortuna sono quasi 10 anni che ha smesso se no non saprei come finirebbe di fatto sta che oggi se a 100 metri da me c'è qualcuno che fuma e io non posso allontanarmi mi sale il nervoso e la persona che sta fumando mi diventa antipatica a prescindere, la sensazione è quella come quando uno ti prende a schiaffi...chissa' se c'è una correlazione o è solo una casualita' oppure è solo l'inconscio dato che siccome mi piace fare attivita' sportiva e so che il fumo è uno dei nemici della salute allora la mente elabora (lo sa solo lei)cosa hahahha
Io fino al 2008-2009 fumavo un paio di sigarette al giorno, in situazioni conviviali di piú. Il fumo degli altri fumatori non mi dava fastidio, anche quando ne i ristoranti o nei bar si poteva fumare ed erano delle camere a gas. Adesso che non fumo piú ho una sensibilitá olfattiva maggiore verso il fumo, mi da fastidio. E mi rendo conto che anche quando fumavo all’aperto, potevo dare molto fastidio alle persone vicine.
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Re: Psicologia

Messaggio da correreEcorrere »

non avevo capito che il complesso di edipo lo abbiamo avuto un po' tutti da bambini e si risolve verso i 7 anni di eta', ne avevo sentito parlare ma non avevo mai letto cosa fosse per davvero. E' un argomento interessante, chissa' come si applica nella societa' moderna dove viviamo, meglio non che non scriva niente.

Come dice eric, prima i locali erano camere a gas, fino agli inizi anni 2000 andavi in un ristorante bar e tutti fumavano allegramente poi vennero le citazioni sui pacchetti "il fumo uccide" "il fumo nuoce la salute" con tanto di foto di polmoni neri ecc e fu vietato di fumare nei locali chiusi, oggi non si puo' nemmeno se i tavoli di un ristorante sono all'aperto. Oggi se un genitore fuma lo fa all'aperto lontano da tutti, prima "forse" era normale , si sapeva solo che nuoceva alla salute ma non c'erano tutti questi slogan e campagne contro il fumo e ovviamente pure i genitori si sentivano autorizzati a fumare davanti ai propri figli
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Re: Psicologia

Messaggio da GioPod »

Oggi alla radio ho sentito una frase che mi ha fatto riflettere: gli adolescenti di oggi sono tatt'altro che trasgressivi.
Un bene o un male grande?
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

GioPod ha scritto: dom 26 apr 2020, 11:53 Oggi alla radio ho sentito una frase che mi ha fatto riflettere: gli adolescenti di oggi sono tatt'altro che trasgressivi.
Un bene o un male grande?
domanda difficile. istintivamente e romanticamente sarei portato a dire che é un male ma sarei parzialmente ipocrita.
sicuramente sono piú deboli (questo é sicuramente un male) e adeguati (questo se é un male dipende).
lo vedo anche coi miei figli e i loro amici sulla questione covid: nonostante le misure qui sono state solo raccomandate, hanno deciso in massa un isolamento totale. da 5 settimane non vedo mia figlia, lei non é MAI uscita di casa. mio figlio non vede nessuno tranne me e qualche vicino di casa.
noi vecchietti invece da un lato abbiamo dubbi sulle narrative del potere, dall´altro abbiamo un istinto piú forte che mal si adatta al carcere.

del resto da un lato la morte delle ideologie che volevano rivoluzionare il mondo, dall´altro un´informazione sempre piú pervasiva e totaleggiante (anche internet), dall´altro una sempre maggiore attivitá cerebrale a scapito di quella fisica... tutto questo indebolisce l´istinto animale.

i miei figli sono molto "prudenti"... alias "senza palle"? :D
hanno paura di tutto, mai uno slancio avventuristico, che so, una sfida ai cani randagi o ai narcos, quando racconto un 10% di fatti del mio passato mi guardano meravigliati come se stessero guardando indiana GIONS :lol: :lol:

eppure li ho educati in modo molto libero... allora 2 ipotesi:
- l´educazione genitoriale conta solo al 20%, il resto li educa la societá
- forse era meglio un´educazione repressiva proprio per scatenare una reazione trasgressiva e autonomistica
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Re: Psicologia

Messaggio da maxmagnus »

lucaliffo ha scritto: dom 26 apr 2020, 13:01
GioPod ha scritto: dom 26 apr 2020, 11:53 Oggi alla radio ho sentito una frase che mi ha fatto riflettere: gli adolescenti di oggi sono tatt'altro che trasgressivi.
Un bene o un male grande?
domanda difficile. istintivamente e romanticamente sarei portato a dire che é un male ma sarei parzialmente ipocrita.
sicuramente sono piú deboli (questo é sicuramente un male) e adeguati (questo se é un male dipende).
lo vedo anche coi miei figli e i loro amici sulla questione covid: nonostante le misure qui sono state solo raccomandate, hanno deciso in massa un isolamento totale. da 5 settimane non vedo mia figlia, lei non é MAI uscita di casa. mio figlio non vede nessuno tranne me e qualche vicino di casa.
noi vecchietti invece da un lato abbiamo dubbi sulle narrative del potere, dall´altro abbiamo un istinto piú forte che mal si adatta al carcere.

del resto da un lato la morte delle ideologie che volevano rivoluzionare il mondo, dall´altro un´informazione sempre piú pervasiva e totaleggiante (anche internet), dall´altro una sempre maggiore attivitá cerebrale a scapito di quella fisica... tutto questo indebolisce l´istinto animale.

i miei figli sono molto "prudenti"... alias "senza palle"? :D
hanno paura di tutto, mai uno slancio avventuristico, che so, una sfida ai cani randagi o ai narcos, quando racconto un 10% di fatti del mio passato mi guardano meravigliati come se stessero guardando indiana GIONS :lol: :lol:

eppure li ho educati in modo molto libero... allora 2 ipotesi:
- l´educazione genitoriale conta solo al 20%, il resto li educa la societá
- forse era meglio un´educazione repressiva proprio per scatenare una reazione trasgressiva e autonomistica
ma lo sai che sto pensando la stessa cosa da qqualche annetto in qua?
e che cercare di rendergli le cose piu' facili - come posizione di default- sia fondamentalemente un comportamento egoistico
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

ma forse l´aspetto egoistico c´é sempre , anche nella scelta repressiva... penso ad esempio alla vecchia (o non proprio vecchia?) repressione sessuale per difendere "l´onore"... di chi? della famiglia, TUO, per evitare la condanna sociale.

io comunque l´educazione libera gliel´ho data seguendo il mio istinto e non per progetto ideologico. cioé:
1) li amo infinitamente
2) non é mai stato necessario intervenire violentemente

comunque il risultato é che i miei figli, sessualmente parlando, sono molto meno esuberanti di me e delle rispettive madri :boh:
forse in questo si sono ribellati ai genitori? forse in questo la nuova generazione brasiliana é trasgressiva rispetto alla vecchia che faceva del sesso una sorta di inno nazionale :study:

arriviamo al paradosso: i giovani non sono trasgressivi perché i padri lo erano, ma allora sono trasgressivi nei confronti dei padri :resa:
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Re: Psicologia

Messaggio da maxmagnus »

mi sono espresso male, in realtà non pensavo alla parte "reazione trasgressiva", ma al timore che un'educazione troppo libera - nel mio caso da intendersi con poche imposizioni -non li tempra a sufficienza, visto che già vivono in un ambiente iper-safe, sia in senso assoluto (io c'avevo lo spacciatore e il pappa al secondo piano) che inteso come competizione (a scuola, ad esempio, é quasi assente)
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Re: Psicologia

Messaggio da GioPod »

Non so, io non sono stato l'esempio della trasgressività (anche se cantare in un gruppo punk-abbestia a 20anni non è esattamente seguire i canoni sociali imposti, l'ho sempre fatto a mio modo, molto diverso dal cliché classico, e forse per questo durato un paio d'anni), però analizziamo il concetto di trasgressione.
Per quel poco di psicologia che ho studiato/letto l'affermazione dell'io passa attraverso la contestazione dell'autorità famigliare, tipicamente il padre, tipicamente la figura che spezza il cordone ombelicale tra madre e figlio, la simbiosi evolutiva tanto forte e potente nelle prime fasi di vita. Lo fa il padre non per questioni patriarcali (di sapore femminista amaro e stantìo) ma in quanto elemento esterno al binomio naturale madre/figlio dettato dalla natura e non da imposizioni culturali (in barba appunto al femminismo e al loro anti patriarkalismo).
L'affermazione dell'io passa attraverso la contestazione del padre in quanto l'io ha bisogno di affermarsi come diverso e anche contrapposto, in quella fase, come si contestano spesso il professore, il prete, la chiesa tutta, la politica tradizionale, la pubblica autorità ecc ecc.
Ora.
La società moderna è molto femminizzata, l'autorità in generale è essa stessa messa in discussione in tutti gli ambiti (vedi nuovo femminismo, ma prima ancora il 69, ad esempio), ai padri in generale non viene concesso quel simbolico "taglio del cordone ombelicale" e creiamo/cresciamo figli con l'eterna insicurezza che impedisce loro di essere contestatori.
Gli impedisce anche la formazione del sè?
O questo avviene in maniera diversa e dobbiamo rivedere studi decennali di pedagogia infantile?
Magari per non urtare il politically correct e la genitorialità omosessuale che non ha il dualismo uomo/donna e neppure quello del genitore partoriente/genitore esterno alla simbiosi?
Io non lo so, mio figlio non è un contestatore e mai lo sarà, il fatto che separandomi non abbia potuto viverne la quotidianità ha sicuramente limitato la mia capacità di influire positivamente/negativamente, anche se ho cercato di trasmetterli il possibile.
La figlia più piccola con l'attuale compagna (anche se gli ultimi 4 anni in Spagna mi hanno lo stesso limitato la quotidianità) lo è di più nei confronti della madre, molto piû autoritaria di me, per carattere e situazione.
Però alla fine la domanda iniziale rimane: questa minore trasgressività è un bene o un male?
Non lo so. Mi verrebbe da dire un male grande, però non lo so
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Re: Psicologia

Messaggio da lucaliffo »

maxmagnus ha scritto: dom 26 apr 2020, 14:44 mi sono espresso male, in realtà non pensavo alla parte "reazione trasgressiva", ma al timore che un'educazione troppo libera - nel mio caso da intendersi con poche imposizioni -non li tempra a sufficienza, visto che già vivono in un ambiente iper-safe, sia in senso assoluto (io c'avevo lo spacciatore e il pappa al secondo piano) che inteso come competizione (a scuola, ad esempio, é quasi assente)
come al solito pensiamo ai cazzi nostri e ce ne andiamo per la nostra tangente :joint:
io intendevo anche quello che dici ma poi ho parlato d´altro, forse, o forse no.
i miei figli NON sono cresciuti iper-safe, hanno visto le sparatorie e la muerte coi loro occhi, sono stati rapinati pistola alla tempia a 10 anni di etá, gli sono morti cugini e zie giovanissime di leucemia o aids. o... la madre :(
qui spacciatori e micro-bordelli nel raggio di 50m non mancano. mia figlia aveva il nonno sbirro-assassino e una zia mignotta-ladra (le rubó il salvadanaio).
eppure sono 2 ragazzi fin troppo ordinati e ligi alle regole...
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