lucaliffo ha scritto: sab 16 nov 2024, 21:01
intervista di QA ad arese.
niente dettagli, dice solo che usa molto i pesi e si allena da 1500-5000ista, "la maggiore aerobia é utile per passare i turni nei campionati"
Eloquio notevole
(Finalmente un bel canale dove si parla di atletica)
sempre a lamentasse (mica solo lui eh) con la retorica dei "sacrifici"... ma avete idea dei sacrifici che fanno in altri sport? atletica sport dei fancazzisti? un minatore del congo lo fa senza esservi costretto?
Gimbo menziona le rinunce cui è stato costretto nella sua vita già quando aveva 18 anni. Costrizioni che sarebbero state imposte proprio dal padre che a suo dire non si sarebbe comportato come tale. Nel prosieguo dell’intervista, poi il saltatore dichiara di avere sempre amato più il basket dell’alto e di non amare il suo sport, ma di esservi stato costretto. Se non avesse intrapreso quella strada sarebbe stato “meno orgoglioso ma più felice”.
Premetto che non ho visto l'intervista, ma ho sempre dato contro a Gimbo (che ritengo comunque un superatleta) per questa sua retorica della "rinuncia".
Fa un' attività che permette di allenarsi POCHE ORE rispetto ad altri sport. Ad Ancona, posto in cui vive, ha letteralmente TUTTO quello che gli serve per allenarsi (compreso di palaindoor), è molto BEN PAGATO rispetto agli impegni agonistici richiesti (bravo lui che ha costruito bene la sua immagine). Se tutto dovesse andare male, ha sempre il gruppo sportivo militare come paracadute.
Fa diete da fame? Scelta sua, non è obbligato. Ha bisogno di andare in Sudafrica per allenarsi? Scelta sua. Per rendere al massimo ha bisogno di sentire che sta rinunciato a tutto il resto? Problema suo. C'è qualcuno che lo obbliga veramente a continuare a fare Atletica? No, può smettere quando vuole.
Un discorso a parte meriterebbe la relazione con il padre che non mi permetto di giudicare. Comunque noi allenatori "spingiamo" spesso e volentieri affinchè un talento non venga perso. Io lo ritengo sbagliato, ma capisco anche il punto di vista dell'allenatore, in questo caso suo papà.
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Niente nella vita è facile, per carità...
e so anche di affermare ora un qualcosa che ha un retrogusto di retorica e qualunquismo ma questa gente, bontà loro, non ha mai fatto 1 ora di lavoro, quello della mediocrità, della maggioranza, con la sveglia puntata sempre al solito orario, senza sogni di gloria o l'opportunità di migliorare, col capo che scassa la minchia, con le rabbie e frustrazioni di tutti i giorni e con la necessità, tra tutto ciò, di incastrare la vita. Penso che se avessero fatto questa meravigliosa esperienza certi pensieri sarebbero diversi.
sicuramente è uno sport molto meno retribuito di altri...ma parlare di sacrifici proprio non lo concepisco..sono pagati e bene (rispetto a chi lavora veramente) per fare ciò che gli piace xhe cmq non lo occupa 8 ore tutti i giorni tutto l'anno e sempre nel solito posto (non in giro tra gare ritiri ecc)
non gli piace fare salto in alto?e chi lo obbliga? posso capire da ragazzino che hai influenza del padre...ma poi sei liberissimo di scegliere che fare
per me fa scena perché sa che così "prende di più"