Quindi l'allenatore deve tenere conto di questo?
Se sì, allora come si deve comportare? E' più "tosta" una tabella per un ragazzo di 16 anni, con obiettivo non solo i pb ma pure di avvicinarsi sempre più nei vari giri; oppure una tabella di un ragazzo di 22 anni, più grande ma forse ormai lontano dal poter entrare in certi giri?
Cioè, mettiamo un 16enne e un 22enne hanno 1':55" sugli 800m. Stesso tempo per allenarsi.
Quale dei due avrà una tabella più "tosta" (sia in senso di qualità che quantità)?
-Il 16 enne, che lo si prova a spingere un po oltre il "normale" sperando che in quei 1/2 anni prima dello scatto a juniores faccia un ulteriore salto di qualità
-il 22enne perché con un fisico più maturo sebbene probabilmente con meno prospettive di ulteriori salti di livello?
Cambia il discorso anche in base agli anni passati? Oppure, contrariamente al titolo dell'articolo, la priorità resta comunque la programmazione a lungo termine, quindi immaginarli entrambi con le stesse prospettive di miglioramenti negli anni?
Oppure una programmazione a breve termine NON da benefici ulteriori. Ovvero dare quel 102% ad allenamento con obiettivo top-18 anni, aumentando i rischi, in realtà non da vantaggi rispetto ad una programmazione 100% con obiettivo lungo termine?