non è solo quello... è che su pendenze importanti l'appoggio è lughissimo, i passi cortissimi, il tallone cede e ti stira na cifra polpacci e tendini.Zedemel ha scritto: ↑gio 1 mar 2018, 22:01quello che penso voglia dire il califfo è che con pendenze importanti vai praticamente a salire appoggiando solo la parte avanti del piede (per far toccare il tallone toccherebbe tenere un angolo di piede troppo acuto.orli ha scritto: ↑gio 1 mar 2018, 21:50 Qui non si trattava di barattare un cavalcavia (che comunque è un po' piu' di trenta metri) con 5km al 2% ma di capire se degli sprint in salita potevano essere utili all'interno di una preparazione in che modo inserirli con che intensita' e pendenza e a chi potevano far bene e a chi meno a seconda della gara in programma...e poi tenendo conto della logistica....e' capitato di vedrrr gente camminarli i cavalcavia
e poi devi pure SCENDERE.
ti alleni a fare qualcosa di forte/lento che in gara in piano non ti serve e per la maggior parte della gente è pure pericoloso.
in gara ci sono un paio di cavalcavia? ok, una volta ogni 2 settimane ti fai qualche 100 all'8% da stanco.
in gara c'è una salita di 500m al 5%? ok qualche volta ci metti na cosa del genere in mezzo a un medio.
e nel frattempo fai esercizi di forza che sono sicuri.
poi se uno fa anche trail, montagna, ecc. è un altro discorso.
però io ho allenato uno di 48 anni che nel trail è arrivato 18° a un campionato italiano assoluto (scusa se è poco) e allenamenti in salita ne facevamo:
- uno lungo-medio la domenica con gran dislivello (1000-1500m), prima salita e poi discesa
- uno in palestra tipo 15x200 salita (tapis) + medio o fartlek in bici + 4 serie di pressa finali
i restanti 3 allenamenti in piano tavolo da biliardo