Proseguo qui la discussione, fatta in altro
thread, sull'opportunità del ricorrere a nutrizionisti, allenatori, medici specialisti, ecc…
Io dico che se per propria deficienza (intesa come mancanza) si sente la necessità di un supporto specialistico (medico, psicologico, sportivo o lavorativo) è bene ricorrervi: purché ci si possa permettere il servizio di un esperto di buona e convalidata esperienza; sempre che l'assistenza del professionista sia presenziale.
Insomma se avvertiamo l'esigenza di un supporto che già non troviamo nei libri o nel magmatico
web, è bene avvalersi della presente attenzione di un esperto.
Oggi, in ogni ambito, vanno di moda i cosiddetti MOOC. L'assistenza e la formazione a distanza: la virtualità sta prendendo piede in ogni attività produttiva, finanziaria, medico-assistenziale, ludica, sportiva... finanche sessuale e affettiva. È un bene o un male?
Se guardo al mondo del lavoro d'oggi, constato che la conclamata
"Industry 4.0" (rivoluzione? evoluzione o involuzione?) sta e sempre più ridurrà l'occupazione e, a fronte di minoranze altamente professionali, genera masse eliminabili o sostituibili in ogni momento di ipermoderni ignoranti.
Se invece più in generale osservo quel che accade nel vivere quotidiano, noto tanta gente che spende sempre più tempo e intelletto
online. Cosicché mi pare che si stia impoverendo la dimensione emotiva dalla convivialità, del contatto fisico, della comunanza. A questo proposito ho riletto, dopo quarant'anni, un libro (“FAHRENHEIT 451” di Ray Bradbury) che, sebbene scritto nel lontano 1953, profetizzò quel che oggi sta accadendo; ne cito alcuni passaggi:
« … in seguito il mondo si è fatto sempre più gremito di occhi, di gomiti, di bocche. La popolazione si è raddoppiata, triplicata, quadruplicata. Film, radio, riviste, libri si sono tutti livellati su un piano minimo, comune, una specie di norma dietetica universale…
« … le opere dei classici ridotte così da potere essere contenute in quindici minuti di programma radiofonico, poi riassunte ancora in modo da stare in una colonna a stampa, con un tempo di lettura non superiore ai due minuti; per ridursi alla fine a un riassuntino di non più di dieci, dodici righe di dizionario… »
« … la durata degli studi si fa sempre più breve, la disciplina si allenta, filosofia, storia, filologia abbandonate, lingua e ortografia sempre più neglette, fino ad essere quasi del tutto ignorate. La vita diviene una cosa immediata, diretta, il posto è quello che conta, in ufficio o in fabbrica, il piacere si annida ovunque, dopo le ore lavorative. Perché imparare altra cosa che non sia premere bottoni, girar manopole, abbassar leve, applicar dadi e viti? … »
« … consideriamo ora le minoranze in seno alla nostra civiltà. Più numerosa la popolazione, maggiori le minoranze. Non pestare i piedi ai cinofili, ai maniaci dei gatti, ai medici, agli avvocati, ai mercanti, ai pezzi grossi, ai mormoni, battisti, unitarii, cinesi della seconda generazione, oriundi svedesi, italiani, tedeschi, nativi del Texas, brooklyniani, irlandesi, oriundi dell'Oregon o del Messico…. Più vasto il mercato, meno le controversie che ti conviene comporre, ricordalo! Tutte le minoranze, fino alle infime, vanno tenute bene, col loro bagnetto ogni mattina… »
« ...non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti sono felici, perché non ci sono montagne che ci scoraggino con la loro altezza da superare, non montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra statura! … »
« … non è stato il Governo a decidere; non ci sono stati in origine editti, manifesti, censure, no! ma la tecnologia, lo sfruttamento delle masse e la pressione delle minoranze hanno raggiunto lo scopo, grazie a Dio! Oggi, grazie a loro, tu puoi vivere sereno e contento per ventiquattr'ore al giorno, hai il permesso di leggere i fumetti, tutte le nostre care e vecchie confessioni con i bollettini e i periodici commerciali… »
P.S. Sulla assistenza o consulenza
online io rimango un tradizionalista come quel Mario Venegoni (di persona Massimo Boldi) che soleva dire…
« … come dite a Milano “pentola a pressione”? Noi a Firenze si dice “pentola a pressione”» .
Poi aggiungeva sempre…
« Son 'ontrario alla pentola a pressione per'hé non si vede la 'ottura... ». 