« Per i donn ghe voeur bott e bilòtt ». (Per le donne ci vogliono botte e sesso virile). Ridevano anche parafrasando quel proverbio cinese che dice: « Quando torni a casa la sera, picchia tua moglie. Tu non sai perché... ma lei lo sa benissimo ».
Erano anni in cui l'adulterio femminile era reato penale; un'epoca nella quale l'ammazzare la moglie, la sorella o la figlia per “illegittima relazione carnale” era considerato “delitto d'onore”; tempi dove le mogli che non avevano figli o ne facevano pochi, potevano vedersi negata l'assoluzione dal prete confessore in quanto peccatrici in superbia per non concedersi sempre e comunque al “dovere coniugale”; anni in cui i datori di lavoro potevano imporre alle donne lavoratrici “clausole di nubilato”.
Poi, soprattutto negli anni 70, arrivarono le grandi lotte femministe (ma anche di tanti uomini) per la liberazione e la parità di diritti, per la libera contraccezione, per l'interruzione della gravidanza tutelata dalla legge, per il sostegno della maternità, contro la violenza sessuale, per il divorzio.
Ora riprende, dopo anni di latenza, la lotta delle donne per la parità e il pieno rispetto della loro identità e dignità. I detrattori del progresso sociale se ne facciano una ragione: il movimento è mondiale, inarrestabile e irreversibile.
Io ne sono contentissimo: lo sono in quanto uomo che si è sempre battuto per la piena attuazione dell'articolo 3 della nostra Costituzione « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, … » ; lo sono per solidarietà verso mia moglie; lo sono perché voglio che mia figlia, mia nipote e tutte le donne della mia discendenza non abbiamo a subire quel che penarono le loro antenate.
Dice… ma i problemi sono altri.
Eh già! Oggi va di moda il “benaltrismo”. Ricorre (soprattutto nel web) la lamentazione per una presunta "distrazione di massa" finalizzata al non occuparci dei “problemi reali”. Peccato che poi tante di queste persone che denunciano l'inganno, sprechino tanto del loro tempo proprio nello star dietro alle distraenti fanfaluche. Insomma… degli attenti distratti!
Ma siamo davvero convinti che i veri problemi del nostro odierno vivere siano “ben altri”? Che per risolvere le nostre difficoltà economiche, sociali ed esistenziali non dobbiamo distrarci in questioni considerate di second'ordine? Possiamo eludere (concentrandoci su cos'altro?) questioni epocali come: la piena liberazione della donna; le problematiche del fine vita in una popolazione sempre più vecchia; l'integrazione dei migranti; la crisi della rappresentanza democratica; l'unità europea in crisi; il montare di populismi e rigurgiti fascisti; la quarta rivoluzione tecnologica/industriale; lo sviluppo ambientalmente sostenibile; il globale mutamento climatico?
Siamo certi che liquidata (a buon diritto) l'attuale classe politica, i redentori che poi verranno ci faranno “tirar su la saracinesca” con meno fatica? con letizia “timbrare il cartellino”? pagare meno tasse per il generale godimento e avere migliori servizi?
Andiamo verso l'anno nuovo, dunque speriamo in bene. Epperò, per non vivere sperando e muore penando... diamoci anche da fare con del concreto agire e buoni esempi.
P.S. Comunque la pensiate auguro a tutti voi un BUON NATALE.
... non mangiate troppo



