Zedemel ha scritto: gio 20 gen 2022, 9:51
Ericradis ha scritto: mer 19 gen 2022, 23:38
Sono d’accordo con Appiedato. Porre in discussione l’impatto della vaccinazione mettendone in dubbio l’efficacia é chiaramente un errore.
Gurdare solo i numeri senza conoscere la realtá che rappresentano é un errore ancora piú grande. Infatti se attualmente si va in un reparto covid e si guarda chi é vaccinato e chi no, si notano popolazioni estremamente diverse, tanto da far condividere il giudizio di quel politico tedesco che diceva che é la pandemia dei non vaccinati.
fascia d'età 40-59 in TI, non vaccinati 444, resto 92.
Credo dica tutto.
Una cosa che la gente comunemente non percepisce é la diffusione delle malattie croniche e della fragilitá in senso lato nella popolazione. Che peggiorano la prognosi e anche diminuiscono l’effetto protettivo del vaccino ci sono malattie(ipertensione, scompenso, diabete, bpco, nefropatie, epatopatie, neoplasie, ecc.) e terapie(oncologiche, reumatologiche, ematologiche e immunosoppressive in genere) oltre che condizioni socioeconomiche svantaggiate.
Quello che mi riferiscono in questa ondata i medici che lavorano nei reparti covid ad alta intensitá é che ci sono due tipi di popolazioni ben individuabili di pazienti: i non vaccinati, in genere piú giovani e che prima di infettarsi erano sostanzialmente sani. I vaccinati soprattutto rappresentati dai grandi anziani e da quelli con le condizioni di criticitá prima citate.
Queste differenze non vengono descritte dai numeri dei bollettini, le conoscono bene solo i clinici che vedono i pazienti. Cosa puoi biasimare a un paziente immunodepresso o con un marasma senile trivaccinato che finisce ricoverato? Con che occhi guardi un cinquantenne che viene ricoverato con polmonite da covid non vaccinato perché ti dice che non vuole piegarsi alla dittatura sanitaria?