Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

L'allenamento in BDC
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da L'Appiedato »

lucaliffo ha scritto: ven 27 dic 2019, 10:32 il ciclismo é un mistero, roba da beati paoli :joint:

1) ma esistono studi scientifici che comparano schemi di allenamento a volumi alti/bassi, con finalitá gare brevi, come nell´atletica?
2) non é che fanno sempre volumi alti anche perché alla fine puntano tutti alle gran fondo / gare a tappe? ovvero le cose brevi come sta 4´ non siano solo cosette en passant?
Punto 2 altamente probabile.
Ganna è un grande fenomeno ma detto ció, dietro alle frasi di circostanza, è un corridore pagato da Ineos per gareggiare su strada e lui in primis sa che nel ciclismo si passa alla storia principalmente per le gare vinte su strada.
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da L'Appiedato »

Punto 1. I benpensanti che trovi sui forum avverseranno qualsiasi persona proponga queste teorie. Il pensiero mainstream è meno quantità più qualità (anche perchè il 99,9% dei ciclisti non professionisti la quantità non se la possono permettere). Non so se vi siano studi al riguardo, probabilmente sí. Cmq la teoria dell'allenamento polarizzato mi pare venga proprio dal ciclismo
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da chippz »

Meno quantità più qualità, bah.. poi vediamo Ganna che fa uscite da 5h o Thomas che fa uscite da 8h in bici da crono. :shock:

Quello che io non capirò mai è se serve davvero tutta sta roba lunghissima. Però purtroppo (a mio parere) il ciclismo è tutto concentrato su strada e sulle corse a tappe, motivo per cui il WR di Ganna è comunque meno importante dello stare nel gruppone del Tour praticamente. Quindi da qui tutti i pro puntano a quello e si allenano per quello.
E non ho mai sentito nessun elite dire "no al lungo, sì al breve". Abbiamo visto che Ganna nel commento dopo il WR disse:"ora voglio fare il Tour".
Quindi secondo questa mentalità è corretto allenarsi ore e ore e ore, ma per me non è il top lato allenamento.

Cioè, Rudisha faceva i suoi 120/130 km a settimana. Quasi più di Appiedato, ma rispetto ad un Kipchoge ne fa 60/80 km in meno. Quindi perché nel ciclismo un Rudisha deve fare più km di un Kipchoge? L'unica risposta è che pure questo Rudisha deve fare gare lunghissime. E per me non è corretto.

Poi ovvio che è tanta roba, cioè allenarsi più di 4h al giorno devi avere il fisico e le gambe per saperlo fare, però...
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da lucaliffo »

L'Appiedato ha scritto: ven 27 dic 2019, 12:08 Punto 1. I benpensanti che trovi sui forum avverseranno qualsiasi persona proponga queste teorie. Il pensiero mainstream è meno quantità più qualità (anche perchè il 99,9% dei ciclisti non professionisti la quantità non se la possono permettere). Non so se vi siano studi al riguardo, probabilmente sí. Cmq la teoria dell'allenamento polarizzato mi pare venga proprio dal ciclismo
eh ma cosa si intende per "meno quantitá" nel pensiero mainstream? quanti km a settimana (netti, ovvero detratti i km in cui non pedali)?

4´ mettiamo sia paragonabile a un 1500. in atletica d´elite il 1500 mettiamo si massimizzi con 120km/sett (7h ipotizzando passo medio 3´30). nel ciclismo mettiamo una velocitá media di percorrenza doppia. quindi, nel ciclismo un 4´ si puó massimizzare con 240km/sett (netti, 7h a media 34kmh)?
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da lucaliffo »

chippz ha scritto: ven 27 dic 2019, 13:36 Meno quantità più qualità, bah.. poi vediamo Ganna che fa uscite da 5h o Thomas che fa uscite da 8h in bici da crono. :shock:

Quello che io non capirò mai è se serve davvero tutta sta roba lunghissima. Però purtroppo (a mio parere) il ciclismo è tutto concentrato su strada e sulle corse a tappe, motivo per cui il WR di Ganna è comunque meno importante dello stare nel gruppone del Tour praticamente. Quindi da qui tutti i pro puntano a quello e si allenano per quello.
E non ho mai sentito nessun elite dire "no al lungo, sì al breve". Abbiamo visto che Ganna nel commento dopo il WR disse:"ora voglio fare il Tour".
Quindi secondo questa mentalità è corretto allenarsi ore e ore e ore, ma per me non è il top lato allenamento.

Cioè, Rudisha faceva i suoi 120/130 km a settimana. Quasi più di Appiedato, ma rispetto ad un Kipchoge ne fa 60/80 km in meno. Quindi perché nel ciclismo un Rudisha deve fare più km di un Kipchoge? L'unica risposta è che pure questo Rudisha deve fare gare lunghissime. E per me non è corretto.

Poi ovvio che è tanta roba, cioè allenarsi più di 4h al giorno devi avere il fisico e le gambe per saperlo fare, però...
é la stessa cosa (magari da ignorante) che mi sto chiedendo io: se il mio obiettivo nel ciclismo é uno sforzo relativamente breve, siamo sicuri che devo per forza stare in sella piú di 10h a settimana?

certo ci sono i nuotatori che, anche se velocisti, fanno botti di volume...
sarebbe interessante comparare coi canottieri (che non fanno gran fondo / ultramaratone a tappe). ma sia nel nuoto che nel canottaggio é la fondamentale questione tecnica che impone i volumoni.
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da L'Appiedato »

lucaliffo ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:02
chippz ha scritto: ven 27 dic 2019, 13:36 Meno quantità più qualità, bah.. poi vediamo Ganna che fa uscite da 5h o Thomas che fa uscite da 8h in bici da crono. :shock:

Quello che io non capirò mai è se serve davvero tutta sta roba lunghissima. Però purtroppo (a mio parere) il ciclismo è tutto concentrato su strada e sulle corse a tappe, motivo per cui il WR di Ganna è comunque meno importante dello stare nel gruppone del Tour praticamente. Quindi da qui tutti i pro puntano a quello e si allenano per quello.
E non ho mai sentito nessun elite dire "no al lungo, sì al breve". Abbiamo visto che Ganna nel commento dopo il WR disse:"ora voglio fare il Tour".
Quindi secondo questa mentalità è corretto allenarsi ore e ore e ore, ma per me non è il top lato allenamento.

Cioè, Rudisha faceva i suoi 120/130 km a settimana. Quasi più di Appiedato, ma rispetto ad un Kipchoge ne fa 60/80 km in meno. Quindi perché nel ciclismo un Rudisha deve fare più km di un Kipchoge? L'unica risposta è che pure questo Rudisha deve fare gare lunghissime. E per me non è corretto.

Poi ovvio che è tanta roba, cioè allenarsi più di 4h al giorno devi avere il fisico e le gambe per saperlo fare, però...
é la stessa cosa (magari da ignorante) che mi sto chiedendo io: se il mio obiettivo nel ciclismo é uno sforzo relativamente breve, siamo sicuri che devo per forza stare in sella piú di 10h a settimana?

certo ci sono i nuotatori che, anche se velocisti, fanno botti di volume...
sarebbe interessante comparare coi canottieri (che non fanno gran fondo / ultramaratone a tappe). ma sia nel nuoto che nel canottaggio é la fondamentale questione tecnica che impone i volumoni.
Eh lo so lo so...me lo chiedo anch'io
però bisognerebbe cercare (sempre che ci siano) tabelle di allenamento di atleti che fanno solo pista.
Ripeto Ganna non è valutabile perchè poi lui deve fare anche la Milano-San Remo che sono 300km.
Però mi chiedo anche questa cosa, e forse su questa Lucaliffo sa rispondere:
Rudisha non fa 200km a settimana perchè l'intensità degli allenamenti specifici per un 800 non glielo consentirebbero o perchè gli farebbero proprio male?
A me pare che in atletica molto si costruisca attorno al vincolo "pericolo di infortunio" nel ciclismo questa cosa non c'è e questo può cambiare un po' le dinamiche
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da Zedemel »

Penso non vada preso molto sotto osservazione Ganna, perché probabilmente è partito dalla pista, ma avranno intravisto doti per il grande ciclismo ed è virato su un altro tipo di preparazione. I pistard puri non credo si allenino così.
Poi rimango dell'idea che non sia paragonabile la corsa con gli altri sport di fondo. L'intensità (anche a bassissime velocità) e la traumaticità della corsa, impongono un sentiero stretto riguardo l'allenamento.
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da Zedemel »

L'Appiedato ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:23
però bisognerebbe cercare (sempre che ci siano) tabelle di allenamento di atleti che fanno solo pista.
Ripeto Ganna non è valutabile perchè poi lui deve fare anche la Milano-San Remo che sono 300km.
Però mi chiedo anche questa cosa, e forse su questa Lucaliffo sa rispondere:
Rudisha non fa 200km a settimana perchè l'intensità degli allenamenti specifici per un 800 non glielo consentirebbero o perchè gli farebbero proprio male?
A me pare che in atletica molto si costruisca attorno al vincolo "pericolo di infortunio" nel ciclismo questa cosa non c'è e questo può cambiare un po' le dinamiche
Vedo che stavamo facendo più o meno le stesse osservazioni in contemporanea :-)
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da lucaliffo »

L'Appiedato ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:23
lucaliffo ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:02
chippz ha scritto: ven 27 dic 2019, 13:36 Meno quantità più qualità, bah.. poi vediamo Ganna che fa uscite da 5h o Thomas che fa uscite da 8h in bici da crono. :shock:

Quello che io non capirò mai è se serve davvero tutta sta roba lunghissima. Però purtroppo (a mio parere) il ciclismo è tutto concentrato su strada e sulle corse a tappe, motivo per cui il WR di Ganna è comunque meno importante dello stare nel gruppone del Tour praticamente. Quindi da qui tutti i pro puntano a quello e si allenano per quello.
E non ho mai sentito nessun elite dire "no al lungo, sì al breve". Abbiamo visto che Ganna nel commento dopo il WR disse:"ora voglio fare il Tour".
Quindi secondo questa mentalità è corretto allenarsi ore e ore e ore, ma per me non è il top lato allenamento.

Cioè, Rudisha faceva i suoi 120/130 km a settimana. Quasi più di Appiedato, ma rispetto ad un Kipchoge ne fa 60/80 km in meno. Quindi perché nel ciclismo un Rudisha deve fare più km di un Kipchoge? L'unica risposta è che pure questo Rudisha deve fare gare lunghissime. E per me non è corretto.

Poi ovvio che è tanta roba, cioè allenarsi più di 4h al giorno devi avere il fisico e le gambe per saperlo fare, però...
é la stessa cosa (magari da ignorante) che mi sto chiedendo io: se il mio obiettivo nel ciclismo é uno sforzo relativamente breve, siamo sicuri che devo per forza stare in sella piú di 10h a settimana?

certo ci sono i nuotatori che, anche se velocisti, fanno botti di volume...
sarebbe interessante comparare coi canottieri (che non fanno gran fondo / ultramaratone a tappe). ma sia nel nuoto che nel canottaggio é la fondamentale questione tecnica che impone i volumoni.
Eh lo so lo so...me lo chiedo anch'io
però bisognerebbe cercare (sempre che ci siano) tabelle di allenamento di atleti che fanno solo pista.
Ripeto Ganna non è valutabile perchè poi lui deve fare anche la Milano-San Remo che sono 300km.
Però mi chiedo anche questa cosa, e forse su questa Lucaliffo sa rispondere:
Rudisha non fa 200km a settimana perchè l'intensità degli allenamenti specifici per un 800 non glielo consentirebbero o perchè gli farebbero proprio male?
A me pare che in atletica molto si costruisca attorno al vincolo "pericolo di infortunio" nel ciclismo questa cosa non c'è e questo può cambiare un po' le dinamiche
il domandone del terzo millennio :joint:
a rudisha glielo consentirebbero (faceva solo 3 lavori a settimana), ad altri magari no, quelli che fanno solo 50-60km/sett ma con alta % di sedute intense (bosse, brazier).
da considerare c´é la questione infortuni ma anche se i volumoni inficiano la velocitá di base. ma qui torniamo al punto di partenza: se nell´atletica inficiano la vel di base perché non accade nel ciclismo?
o accade? :boh:
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Re: Come lavora l'organismo a parità sforzo corsa-bici?

Messaggio da NicolaRossi1 »

lucaliffo ha scritto: ven 27 dic 2019, 21:16
L'Appiedato ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:23
lucaliffo ha scritto: ven 27 dic 2019, 14:02

é la stessa cosa (magari da ignorante) che mi sto chiedendo io: se il mio obiettivo nel ciclismo é uno sforzo relativamente breve, siamo sicuri che devo per forza stare in sella piú di 10h a settimana?

certo ci sono i nuotatori che, anche se velocisti, fanno botti di volume...
sarebbe interessante comparare coi canottieri (che non fanno gran fondo / ultramaratone a tappe). ma sia nel nuoto che nel canottaggio é la fondamentale questione tecnica che impone i volumoni.
Eh lo so lo so...me lo chiedo anch'io
però bisognerebbe cercare (sempre che ci siano) tabelle di allenamento di atleti che fanno solo pista.
Ripeto Ganna non è valutabile perchè poi lui deve fare anche la Milano-San Remo che sono 300km.
Però mi chiedo anche questa cosa, e forse su questa Lucaliffo sa rispondere:
Rudisha non fa 200km a settimana perchè l'intensità degli allenamenti specifici per un 800 non glielo consentirebbero o perchè gli farebbero proprio male?
A me pare che in atletica molto si costruisca attorno al vincolo "pericolo di infortunio" nel ciclismo questa cosa non c'è e questo può cambiare un po' le dinamiche
il domandone del terzo millennio :joint:
a rudisha glielo consentirebbero (faceva solo 3 lavori a settimana), ad altri magari no, quelli che fanno solo 50-60km/sett ma con alta % di sedute intense (bosse, brazier).
da considerare c´é la questione infortuni ma anche se i volumoni inficiano la velocitá di base. ma qui torniamo al punto di partenza: se nell´atletica inficiano la vel di base perché non accade nel ciclismo?
o accade? :boh:
Secondo me perchè la produzione di velocità nella corsa avviene secondo 2 "tecniche diverse", nel ciclismo no.

Comunque ri-segnalo questo presentazione in cui si mostrano tanti allenamenti di tanti sport di endurance (canottaggio, ciclismo, corsa...) https://lecturecapture.brookes.ac.uk/Me ... 9d2defb51d
Se hai bisogno di informazioni per un infortunio relativo alla corsa qui trovi il mio sito: https://nicolarossift.com :thumleft: